domenica 13 febbraio 2011

Perché ho firmato l'appello

Ida Travi

Ho fatto una scelta personale, meditata un bel po’. Poi ho firmato: ho inteso questa firma come un appello a tutte le donne, a tutte le donne indistintamente, un appello in nome della soggettività femminile negata. Facciamoci caso: tutto questo marasma si basa su una costante negazione, si basa sul NON ! non si offende nessuno, non si invita nessuno , nessuno fa sesso, nessuno è minorenne, nessuno ha fatto questo, nessuno ha detto quello…chi è questo generale NESSUNO che tutte e tutto ingloba? questo soggetto negato chi è, cos'è?...più SOGGETTO NEGATO di così!…E’ contro la mentalità dove impera assoluto questo niente e che ho firmato. Ho firmato contro questo NON strapotente, annientante, compulsivo, contro questo NIENTE e NESSUNO che nega alla radice il soggetto femminile nella sua libertà.

Questo NON declinato in varie forme è il problema soggettivo e politico allargato a tutti gli schieramenti. … è un NON che definisce chiaramente anche al suo opposto il vuoto più totale.

Non ho firmato dunque CONTRO UN uomo o UNO schieramento politico, tantomeno ho firmato contro le ragazze chiamate in questione, ci mancherebbe…Non c’è un di qua e un di là…quali sarebbero, dove sarebbero poi le brave ragazze, dove sarebbero le cattive? Siamo ancora lì? Credo che anche una sola firma, una sola presenza, possa riaprire la questione della soggettività femminile rendendola visibile su un altro piano… Lo sappiamo bene che non basterà, che non finisce qui… tanta strada è stata fatta, ma tanta altra strada resta ancora da fare… Lo sappiamo che è rischioso, ma un po’ di rischio, dopo tanto schifo, si può anche consapevolmente correre…Se stiamo ad aspettare che si risveglino gli uomini svegli, che dire? Io almeno, data l’età, non ho alcuna speranza di vedere una luce.


3 commenti:

  1. io sono appena tornata dalla Piazza, qui a Trieste
    una piazza colorata, allegra, urlante. tante, tantissime donne e parecchi uomini. non avevo firmato per quel senso di precarietà che spesso mi attraversa, per non mettere altri dubbi intorno. anche io non voglio distinguere tra brave ragazze e cattive ragazze, poi su di noi, ragazze, donne, vecchie, infanti, si è già versato troppo inchiostro, livore, falsa connivenza, ammiccamenti, sprezzanti derisioni. sono tornata allegra da una piazza così viva, capace di contenere l'incontenibile gioia di esserci in così tante, diverse, tutte desiderose di affermare la propria soggettività in modo libero e autonomo. è vero che non basterà, lo so, lo sappiamo bene, come sappiamo bene di non essere mai state zitte o assenti. ma questo fa parte ancora dei giochi di potere e disconoscimento che si perpetuano su di noi. ma intanto c'eravamo, tante, visibili anche a chi non vuole vedere, udibili anche a chi tiene le orecchie tappate.

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  2. Brave Ida e Gabriella, io risposi su vari post e su fb, già, a favore che si abbia l'umiltà di lasciare anche la storia riparta, ridica; non mi annoio, ho una figlia quindicenne, cui passare il testimone, e poi mi preoccupa sentire stesse definizioni usate, questo sì, da un capo all'altro dei derisi..utilizzando le posizioni radicali del femminismo..ma, coraggio!Chi
    osa interrogarle le giovani e no, che sfilavano: se erano de tutto consapevoli dell'intero patrimonio acquisito (dal movimento), di avere letto, so io, Carla Lonzi o Luce Irigaray.Ma, avremo tempo, tutto, per tramandare, rileggere, discutere.C'era anche, nella giornata, un segnale nettamemte anti fascista , che io non disdegno affatto -

    Quanto alla sinistra, o ad altre politiche, lasciamo che una sana emulazione di talento politico, generi nuove e folte parole d'ordine e di riflessione; è stato aperto, e non chiuso, un capitolo bellissimo, non da the day after, in un giorno di gran lusso, vitalità ed empatica coscienza.più fiducia nelle donne e meno auto difesa di presunti assestamenti da "giusta linea"
    Maria Pia Quintavalla

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  3. Grazie Ida. Bisogna assolutamente che un nuovo, innovativo, libero e intellettualmente sostenuto, movimento femminile/femminista rinasca. Il futuro è delle donne, di questo sono convinta, anche per ragioni numeriche oltre che energetiche. Ma non di donne che emulano gli uomini ma di donne che stanno con gli uomini in una condivisione serenamente matura, finalmente storicamente matura, insieme e non contro. Insieme contro la negazione della sana e compatibile diversità dell'essere due e tanti, tanti esseri umani
    Rosaria Lo Russo

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