domenica 31 ottobre 2010

Parola ai poeti: Ida Travi

Dal sito Poesia 2.0 pubblichiamo una intervista a Ida Travi:

Qual è lo “stato di salute” della poesia in Italia? E quello dei poeti?

Lo stato di salute generale è pessimo… ma siamo ancora vivi. La poesia non è altro che il nostro mondo. Critica, genere, canone e tutte le cose che stanno intorno vengono dopo il mondo, cioè anche dopo il disastro. Ora poeta e poesia sono parole da usare con una certa cautela… a partire da me, s’intende.

Quando hai pubblicato il tuo primo libro e come hai capito che era il momento giusto? Come hai scelto con chi pubblicare? Cosa ti aspettavi? Cosa ti ha entusiasmato e cosa ti ha deluso?

Ho pubblicato il primo libro di racconti con l’edizione storica Re Nudo, alla fine degli anni ’70. Non era il momento giusto, è capitato. I sogni allora erano collettivi. Probabilmente ero nel sogno di tanti altri. Nessuna delusione: credevo di vivere e invece si sognava, era certo meglio così.

Se tu fossi un editore cosa manterresti e cosa cambieresti dell’editoria poetica italiana? Cosa si aspettano i poeti dagli editori?

Se fossi un editore piccolo, però ricco, non punterei all’impresa ma alla storia. Se fossi un editore grande metterei in perdita almeno una collana imprevedibile per linea e criteri… Cose più facili a dirsi che a farsi… Infatti non sono editrice e ragiono da poetrice! Dagli editori mi aspetto distribuzione e cura, ma soprattutto un lampo d’intesa.

La poesia di domani troverà sempre maggiore respiro nel web o starà in fondo all’ultimo scaffale delle grandi librerie dei centri commerciali? Qual è il maggior vantaggio di internet? E il peggior rischio?

Non lo so. Al momento mi adeguo. E’ la soluzione più rapida. Si fa con quel che c’è a disposizione, non c’è scelta. La vera lotta mi sembra interiore. Non posso neanche vagamente tentare di sapere quel che il formidabile mezzo farà di me. Eppure… il giunco e la quercia… già, il giunco non si spezza perchè si piega. E’ una vecchia storia.. Ma a casa mia, oggi, piegarsi non sortisce lo stesso effetto che in Giappone mille anni fa… Il web, il mezzo… sì, il mezzo, però alla fine comanda. La poesia di domani?..Mah!

Pensi che attorno alla poesia – e all’arte in genere – si possa costruire una comunità critica, una rete sempre più competente e attenta, in grado di giudicare di volta in volta il valore di un prodotto culturale? Quale dovrebbe essere il ruolo della critica e dei critici rispetto alla poesia ed alla comunità alla quale essa si rivolge?

Più che una a comunità penso a una SCOMUNITA’. Penso a una scomunità dove la esse non è negazione, ma sta a indicare una specie di raduno di fuoriusciti da luoghi chiusi, i più impensati. Penso a un magma in continuo movimento dove ognuno può andare e venire, e dire la sua, senza dover raccontare per questo da dove viene e dove va . Un luogo dove non serve piantare una tenda… dato che non è solo d’un Pc che ho bisogno… Quanto al valore delle opere… mi pare lo stesso magma. Prendiamo ad esempio la temibile domanda “cos’è l’arte contemporanea?” E “chi decide come e quando un’opera contemporanea è un’opera d’arte? ” La domanda è infinita. Ci vuole almeno una vita, una serie infinita e infinita di adesioni e fughe. Non se ne viene a capo tanto facilmente… Intanto però chi può ed è capace se la pratichi come vuole quest’arte contemporanea, lasci a suo modo un segno… La critica? In genere non seguo la critica e la critica non segue me. Ognuno fa il suo mestiere. Ma certo anche la scomunità dei critici rivolgendosi alla scomunità dei poeti dovrà darsi altre categorie di pensiero… categorie capaci di rintracciare ancora qualcosa e qualcuno in questa generale dissolvenza del reale.

ll canone è un limite di cui bisognerebbe fare a meno o uno strumento indispensabile? Pensi che nell’attraversamento della tradizione debba prevalere il rispetto delle regole o il loro provocatorio scardinamento?

Ogni scardinamento del canone diventa ben presto canone a sua volta. Questo alla fine può essere utile, sapendolo. Però chi scrive poesia non dovrebbe porsi questo problema.

In un paese come il nostro che ruolo dovrebbe avere un Ministro della Cultura? Quali sono, a tuo avviso, i modi che andrebbero adottati per promuovere la buona Letteratura e, in particolare, la buona poesia?

E che cosa intende per cultura un Ministro della Cultura? E che cos’è un Ministro? E una Ministra? Cos’è una politica della Cultura? E la letteratura che cos’è? Cos’è la buona poesia ? A parte il Ministro o la Ministra, sono cose che sembrano senza fondo, anzi, senza fondi. Il buono e il cattivo governo, cosa sono? E la Scuola di governo, di conseguenza, che cos’è?

Quali sono i fattori che più influiscono – positivamente e negativamente – sull’educazione poetica di una nazione? Dove credi che vi sia più bisogno di agire per una maggiore e migliore diffusione della cultura poetica? Chi dovrebbe farlo e come?

Alla poesia non serve l’educazione, anzi, nasce facilmente tra i maleducati . Sbaglierò ma ho l’impressione che la nascita della poesia non abbia niente a che vedere con la sua diffusione. Personalmente vivo la diffusione della poesia come un festoso e sacrosanto riconoscimento, anche un po’ funebre… Vivo la diffusione della poesia come l’atto finale d’ un processo di separazione: la poesia si stacca e se ne va , prende il volo… così la penso… e certo, i reading e tanto altro sono situazioni in cui ‘poeta e poesia’ sono lì ancora insieme, ma per quel che mi riguarda stanno già pensando ad altro, stanno già facendo altro, stanno già diffondendo, appunto…

Il poeta è un cittadino o un apolide? Quali responsabilità ha verso il suo pubblico? Quali comportamenti potrebbero essere importanti?

Parlo per me. Il poeta vive una miriade di mondi come un luogo solitario piazzato al centro della sua responsabilità… nel senso che il poeta dà il suo responso. Alla fine però metà responsabilità è di chi scrive, e metà è di chi legge. O ascolta. Sì. Anche chi legge o ascolta deve fare la sua arte. Toh! Ho scritto arte invece che parte. Del resto va meglio così… Responsi, forse… Ma risposte precise, risposte vere e proprie, zero, come adesso, come qui.

Credi più nel valore dell’ispirazione o nella disciplina? Come aspetti che si accenda una scintilla e come la tieni accesa?

Ispirazione, disciplina. Tutte e due. Nessuna delle due. Metà e metà. Dipende. Entriamo nei sistemi complessi. Come il vivere. LAVORARE e avere a che fare con gli altri ti mette nella stessa scintilla, solo che non te ne accorgi, non ti accorgi che anche quando non scrivi assomigli a un poeta… Ma anche NON LAVORARE ti mette lì nella stessa scintilla , tutto il caos e l’ordine di cui sei vittima, tutto il piccolo sistema che comandi ti mette nella stessa scintilla e potresti, potresti… ma non è mai abbastanza. Sembra esserci una falla, una perdita da qualche parte… trovi una scintilla, va bene, e adesso che ce l’hai cosa ci fai con questa scintilla?… A volte dura un attimo, e se non ti muovi, anche tra te e te, se non ti sbrighi a dire qualcosa …

Scrivi per comunicare un’emozione o un’idea? La poesia ha un messaggio, qualcosa da chiedere o qualcosa da dire?

Ed ecco qui la faccenda del messaggio: ‘dire qualcosa’ che non sai bene cos’è: è sempre così, più cerchiamo di dire qualcosa balbettando e più quel qualcosa nel balbettare va perdendosi, anzi… alla fine non facciamo altro che dire con la voce nascosta: ‘ sto balbettando’ , perchè quella è la cosa vera. ‘ Sto balbettando’: ecco quello che veramente vogliamo dire.

Cosa pensano della poesia le persone che ami? Sei costretto a dividere il tempo che più volentieri dedicheresti alla poesia con un lavoro che con la poesia ha davvero poco a che fare? Trovi una contraddizione in chi ha la fortuna di scrivere per mestiere? Come vivi la tua condizione?

Per il momento lavoro. Meno male. E’ un lavoro che non ha niente a che vedere con la poesia. Lavoro, faccio quel che c’è da fare, e sono anche contenta di farlo. A volte è bello, a volte è dura, ma è certo peggio non lavorare… questo però lo si capisce solo lavorando. Da questo punto di vista il nostro è un tempo tremendo. Credo che il lavoro abbia molto a che fare con la poesia… Sei lì, e c’è qualcosa da fare, ci sei dentro. Sì, la poesia è il lavoro allo stato puro… forse per questo attualmente è senza compenso. Ti richiede attenzione, impegno, misura… Se il poeta non si imponesse da solo qualche catena finirebbe col perdersi nella sua stessa sconfinata libertà. Detto questo non mi piacerebbe affatto scrivere per mestiere, difatti non lo faccio.

Cosa speri per il tuo futuro? E per quello della poesia? Cosa manca e cosa serve alla poesia ed ai poeti oggi?

Il futuro della poesia? Non so cosa dire. Forse in varie e imprevedibili forme accompagnerà il destino imboccato dal mondo. Ma lo accompagnerà a colpi, un po’ spingendo e un po’ frenando… Secondo me, questo è il momento giusto per una frenata, ma poi…

mercoledì 27 ottobre 2010

UNATORREDIBABELE. Nuovo Blog per Traduttori, a cura di Dafina Prifti e Kamala Gravagna

Per i traduttori: nuovo blog utile per espandersi nei meandri di unatorredibabele:

http://www.unatorredibabele.blogspot.com/




Link utili per traduttori

Essere un buon traduttore non è facile come sembra. Non basta solo conoscere perfettamente una lingua straniera e avere una padronanza assoluta della propria ma è altresì importante la consapevolezza di non poter controllare tutto. È quindi necessario aggiornarsi di continuo sia a livello linguistico che culturale, essere preparatissimo nel proprio campo di interesse e avere sempre una finestra aperta alle novità.
Però niente di allarmante. Questo non significa che sia impossibile eseguire una traduzione professionale. Sicuramente al giorno d’oggi il traduttore fatica meno che in passato, quando l’assenza di internet costringeva i professionisti a sfogliare in continuazione enciclopedie e dizionari uno dopo l’altro forse perché non si trovava l’espressione giusta al momento giusto.
Infatti oggi abbiamo a portata di mano dizionari ed enciclopedie come il portale della Treccani ma anche siti di facile accesso come http://www.wordreference.com e http://oxfordparavia.it. E in pochi clic l’inglese standard è nelle vostre mani. E se invece avete da tradurre un’espressione caratteristica oppure una parola o una combinazione di parole di cui non riuscite a captare il senso poiché probabilmente si tratta di una lingua substandard allora possono esservi di aiuto www.thefreedictionary.com o www.urbandictionary.com.
Invece per quanto riguarda il francese a parte i dizionari Garzanti, Larousse, Zanicchelli, se vi scontrate con un testo abbastanza specifico con terminologie professionali di difficile comprensione potrete utilizzare un portale europeo che tratta proprio della traduzione di termini specifici o linguaggi settoriali http://iate.europa.eu/iatediff/switchLang.do?success=mainPage&lang=it.
Come vedete i mezzi a nostra disposizione non mancano. A parte i vari dizionari possiamo verificare quasi ogni dubbio tramite ricerche trasversali su internet. Ma non possiamo certo risolvere granché se ci affidiamo a http://translate.google.it e ad altri programmi simili dove a tradurre è una macchina-glossario fatta a somiglianza del cervello umano ma ancora e per fortuna lontanissima da esso. Nessun vocabolario può captare e restituire da solo l’ironia, l’umorismo, la poesia e la complessità dell’azione presenti nella lingua umana.
Perciò serviamo noi, conoscitori delle lingue che scrutano attraverso le parole il comportamento, il senso esatto e quale soddisfazione più grande che trasmettere il vero significato e rendere tutti, così diversi in apparenza, un’unica grande comunità.
Dafina Prifti

domenica 24 ottobre 2010

John Cabot University, 13 ottobre 2010


Maria Luisa Spaziani (a destra Anna Cascella Luciani)










Anna Cascella Luciani













Dacia Maraini














Silvia Bre












Moira Egan tradotta da Damiano Abeni












Il pubblico

lunedì 18 ottobre 2010

Care poete,

Volevo salutarvi e ringraziarvi tutte per la bellezza della giostra di questi giorni.
Oggi, tornata da Roma ho scritto questa poesia che vi dedico (evidentemente stare in mezzo a donne di tutte le età mi ha ispirata!).


LUNA

Ciao Luna che sei dolce, pezzata, commovente:

caramella, mucca piccola, spicchio di cipolla trasparente.

facci dormire, dai!, dacci il sogno e la salvezza:

Il tuo raggio è puro latte, è oblativa tenerezza.

Tu, Luna, che contieni tutti i sogni che sogniamo,

e gli strati di illusioni e i calzini che perdiamo

lavali per noi, nei tuoi crateri, al posto nostro

noi qui giù li muteremo un po’ in sangue, un po’ in inchiostro.

Bianca Luna che ci nutri con l’albume del tuo pianto

facci crescere e invecchiare senza perdere l’incanto.

Luna cavaliere, in viaggio dentro il cielo

con la parola-spada e lo scudo-pensiero.

Gatta Luna che scompari nella notte liquirizia

che ci lasci solitarie con le stelle baby-sitter

non vogliamo avere paura della nostra oscurità:

il tuo esserci in assenza è la sola verità.



giovedì 14 ottobre 2010

La Poesia è senza prezzo quando è fuori commercio!

Un facsimile in pdf di Çengel, di Jonida Prifti (illustrazioni di Cosimo Budetta, edizioni Ogopogo 2008, fuori commercio), è scaricabile seguendo questo link: www.megaupload.com/?d=H1KV6S2P

mercoledì 13 ottobre 2010

Appunti del terzo giorno: le biografie

Travolte (felicissimamente travolte) da incontri e letture e ascolti e ritrovamenti, ci siamo rese conto solo adesso che non avevamo ancora messo online le brevi note biografiche di tutte le autrici che partecipano a romapoesia 2010 "poEtiche". Eccole, finalmente:

CRISTINA ALI FARAH - Nata nel 1973 a Verona da padre somalo e madre italiana, ha vissuto fino al 1991 in Somalia, da dove è fuggita a causa della guerra civile. Dal 1997 vive a Roma. Dal 2008 segue per la Fondazione Lettera 27 un progetto di ricerca sulla memoria coloniale e i richiedenti asilo somali in Italia. Insegna lingua e letteratura somala all'Università degli Studi di Roma Tre. Suoi racconti e poesie pubblicati su riviste e antologie (Ai confini del verso, Le lettere 2006). Nel 2007 è uscito il suo primo romanzo, Madre piccola (Frassinelli; Premio Vittorini 2008).

ANNELISA ALLEVA - Poetessa, traduttrice e saggista, è nata nel 1956 a Roma, dove vive. Ha pubblicato le raccolte di poesia: Mesi (1996), Chi varca questa porta (1998), Lettera in forma di sonetto (1998), Astri e sassi (1999), Aria di cerimonia (2000), L’oro ereditato (2001, finalista al Premio Viareggio), Istinto e spettri (2003, finalista al Premio Viareggio, al Premio San Pellegrino, al Premio Orta), due poesie con il Pulcinoelefante nel 2009 e La casa rotta (Jaca Book, Milano 2010 premio Sandro Penna 2010). Ha tenuto numerose letture di poesia in Italia e all’estero.

ANTONELLA ANEDDA - Nata a Roma nel 1955, ha insegnato presso l'Università di Siena e il Master dell'Università di Lugano. I suoi libri di poesia da Residenze invernali a Notti di pace occidentale, dal Catalogo della gioia a Dal balcone del corpo (Mondadori, 2007), hanno ottenuto numerosi premi. Le sue traduzioni e variazioni da diversi poeti come Emily Bronte a Philippe Jaccottet sono raccolte nel volume Nomi distanti (Empiria). Tra i libri di saggi di arte e letteratura: La luce delle cose (Feltrinelli, 2000) e La vita dei dettagli (Donzelli 2009). La sua opera è tradotta in molte lingue, recentissima la pubblicazione di Dal balcone del corpo per la Roland Hoffmann Litteraturverlag.

CRISTINA ANNINO - Nata ad Arezzo, vive e lavora a Roma. Tradotta in svariate lingue estere, si è allontanata, per ragioni personali, dal mondo letterario nei periodi 1970-80 e 1987-2000, perciò la sua produzione più importante riguarda gli anni fino al 1970, quindi quelli compresi tra il 1980 e il 1987, che includono L’Udito Cronico, in Nuovi Poeti Italiani (Einaudi, 1984), Madrid (Corpo 10, 1987, vincitore del premio Russo-Pozzale). E infine le raccolte edite dopo il 2000: Gemello Carnivoro (Faenza, 2002); Casa d’Aquila (Bari, 2008); Magnificat (Novi Ligure, 2009), vincitore ex equo del premio Lorenzo Montano 2010.

BRUNELLA ANTOMARINI - Insegna estetica e filosofia contemporanea alla John Cabot University di Roma. La sua ricerca si concentra sulle filosofie contemporanee della conoscenza, soprattutto usando la pratica artistica – poesia e arti visive – come modello cognitivo. Tra le sue pubblicazioni più recenti La percezione della forma nell’estetica di Hans Urs von Balthasar (Aesthetica Edizioni, 2004) e L’errore del maestro. Per una lettura laica dei Vangeli (DeriveApprodi, 2005), Pensare con l’errore (Codice, 2008).

DANIELA ATTANASIO - Poetessa e curatrice culturale, nata a Roma, ha pubblicato i libri di poesia: La cura delle cose, Sotto il sole (Premio Dario Bellezza e Unione Scrittori Italiani), Del mio e dell’altrui amore (Premio Camaiore), tutti con l’editrice Empirìa. Il suo quarto libro, Il ritorno all’isola, è in corso di stampa per l’editore Aragno. Sue poesie sono presenti nell’”Almanacco dello Specchio” Mondadori 2009. Dal 2007 cura la rassegna di poesia e teatro Teramopoesia. Collabora con quotidiani e riviste letterarie.

CECILIA BELLO MINCIACCHI - Contemporaneista e critica letteraria, collabora con varie riviste letterarie. Ha pubblicato studi su Ungaretti, Marinetti, Manganelli, Niccolai, Porta, Volponi, Sanguineti. Di Emilio Villa ha curato Zodiaco (Empirìa, 2000), e Proverbi e Cantico. Traduzioni dalla Bibbia (Bibliopolis, 2004). Ha curato: Spirale di dolcezza + serpe di fascino. Scrittrici futuriste (Bibliopolis, 2007); Patrizia Vicinelli, Non sempre ricordano (Le Lettere, 2009); e, con altri critici, Parola plurale. Sessantaquattro poeti italiani tra due secoli (Sossella, 2005).

MARIELLA BETTARINI - Nata nel 1942 a Firenze, nel 1973 ha fondato e diretto «Salvo imprevisti», che dal 1993 ha preso il titolo de «L’area di Broca». Con Gabriella Maleti cura le Edizioni Gazebo. Dagli anni Sessanta ha collaborato a più di 150 riviste. Ha pubblicato trenta libri di poesia, alcuni di narrativa e di saggistica, oltre a vari interventi critici. Ha curato Il libro di Alice (Polistampa, 1996; Rizzoli, 1997). Nel 2008 per le Edizioni Gazebo è uscito A parole – in immagini (poesie 1963-2007). Sulla sua poesia sono state discusse due tesi di laurea.

ELISA BIAGINI - Poetessa, traduttrice e docente, vive in Italia dopo aver studiato e insegnato negli Stati Uniti per diversi anni. Sue poesie sono uscite su varie riviste e antologie italiane, americane e non solo. Ha pubblicato sei raccolte poetiche, alcune bilingui, fra cui L’Ospite (Einaudi, 2004), Fiato, parole per musica (Edizioni d’if, 2006) e Nel Bosco (Einaudi, 2007). Traduttrice di poesia americana, ha curato il volume Nuovi poeti americani (Einaudi, 2006). Insegna Scrittura Creativa, Letteratura e Storia dell'arte in Italia e all'estero.

TOMASO BINGA - Nata a Salerno nel 1931, vive e lavora a Roma. In arte ha assunto nome maschile per contestare con spiazzante ironia i privilegi del mondo degli uomini. Si occupa dal ’70 di Scrittura Verbo-Visiva e di Poesia Fonetico-Sonora-Performativa. Attiva organiz- zatrice, dal 1974 dirige il centro culturale Lavatoio Contumaciale. Tra le sue ultime pubblicazioni: Riflessioni allo specchio (Ogopogo, 2008); Sence e non sence (Granaroli, 2009); Al dà al Berto, (con incisione di A. Merini, Pulcinoelefante, 2009); Valore Vaginale, prefazione di Gillo Dorfles (Tracce, 2009), Primo Premio Feronia per la poesia (2010). È’ stata docente di Mass Media presso l’Accademia di Belle Arti.

SILVIA BRE - Poetessa e traduttrice, ha pubblicato, tra l'altro, la raccolta di poesie I riposi (Rotundo 1990), la traduzione del Canzoniere di Louise Labé (Classici Oscar Mondadori 2000), Le Barricate Misteriose (Einaudi 2001, premio Montale 2001), il poema tragico Sempre perdendosi (Nottetempo 2006, premio Lorenzo Montano), Marmo (Einaudi 2007, premio Mondello, premio Viareggio, premio Penne e premio Frascati 2007). Nel 2011 uscirà per Einaudi la sua traduzione di cento poesie di Emily Dickinson.

EDITH BRUCK - Nata in una povera e numerosa famiglia ebrea ungherese, nel 1944, poco più che bambina, viene deportata ad Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen. Sopravvissuta ai lager, nel 1954 approda in Italia, adottando l’italiano come lingua di scrittura. Nel 1959 esce Chi ti ama così, e da quel momento Bruck dispiega un’intensa attività di narratrice, poeta (Il tatuaggio, In difesa del padre, Monologo), drammaturga, regista, giornalista. Ultime pubblicazioni, per Garzanti: Quanta stella c’è nel cielo (2009), Privato (2010, premio D.H. Lawrence). Tema centrale della sua pluripremiata e pluritradotta produzione è la testimonianza in prima persona della Shoah.

ANTONELLA BUKOVAZ - Nata a Cividale del Friuli nel 1963, è originaria di Topolò-Topolove, borgo sul confine italo-sloveno. Le prime poesie sono confluite in Tatuaggi (Lietocolle, 2006). Dal 2005 si dedica prevalentemente alla poesia e all’interazione tra parola, suono e immagine in forma di lettura, videopoesia e video-audio-installazione. Nel 2008 ha scritto Storia di una donna che guarda al dissolversi di un paesaggio (Premio Antonio Delfini 2009). Per il teatro ha scritto il poema breve Maipiù-Nikolivec. Collabora alla realizzazione di Stazione di Topolò / Postaja Topolove.

MARIA GRAZIA CALANDRONE - Nata nel 1964, poetessa. Tra i suoi libri: Pietra di paragone (Tracce, 1998), La scimmia randagia (Crocetti, 2003), Come per mezzo di una briglia ardente (Atelier, 2005), La macchina responsabile (Crocetti, 2007) e Sulla bocca di tutti (Crocetti, 2010). Scrive per il teatro, è autrice e conduttrice per Radio 3 e cura Cantiere Poesia per la rivista internazionale «Poesia». È’ tradotta in Europa e America. Porta in scena il videoconcerto Senza bagaglio.

MARIA CLELIA CARDONA - Narratrice, traduttrice, poetessa, vive a Roma. Fra le opere di narrativa, L’altra metà del dèmone (Marsilio, 1998); Il cappello nero (Marsilio, 2000), Furia di diavolo (Avagliano, 2008). Fra le raccolte di poesia, Il vino del congedo (Amadeus, 1994); Da un millennio all’altro (Empiria, 2004). Fra le traduzioni: Yves Bonnefoy, L’acqua che fugge (Fondazione Piazzolla, 1998); Carmina Burana (Guanda, 1995). Fra le opere di saggistica La storia della villeggiatura (Abete, 1994), e lavori riguardanti il mondo classico.

ANNA CASCELLA LUCIANI - Nata a Roma nel 1941, ha pubblicato Le voglie in Nuovi Poeti Italiani,1 (Einaudi, 1980); Tesoro da nulla (Scheiwiller, 1990), premio Laura Nobile, premio Mondello; Piccoli campi (Stamperia dell’Arancio,1996), premio Sandro Penna, premio Elsa Morante; I semplici (Il Bulino, 2002). Numerose le edizioni d’arte di poesia (tra cui Migrazioni / a specchio, Cervo Volante, 2008), che hanno portato alla mostra, curata da Fabio Guindani, alla Biblioteca Vallicelliana di Roma. Nel 2008 ha ricevuto il premio Tarquinia-Cardarelli per la poesia. Per Gaffi Editore sono in uscita Tutte le poesie (1973-2009).

ELENA CHIESA - Immaginando di essere poeta... ha pubblicato nel 2009 la piccola raccolta Io non scrivo poesie, le immagino soltanto (ed. Il Filo). Realizza videopoesie pittoriche su testi suoi e di altri poeti contemporanei.

ELENA CLEMENTELLI - Nata a Roma nel 1923, poetessa e studiosa di letteratura angloamericana e ispanica, ha pubblicato numerose raccolte di poesia, tra cui Il mare dentro (1957), Questa voce su noi (1962, con prefazione di Aldo Palazzeschi), La breve luce (1969), Così parlando onesto (1977), Vasi a Samo (1983), Il conto (1998) e Poesie d’amore (2007). Ha tradotto numerosi poeti e prosatori di lingua spagnola, tra cui Benito Pérez Galdós, Alejo Carpentier, Silvina Ocampo, Blas de Otero, Ernesto “Che” Guevara , e ha curato tutta l’opera teatrale di Federico García Lorca.

GERALDINA COLOTTI - Nata a Ventimiglia, vive a Roma. Giornalista del quotidiano "il manifesto", cura l’edizione italiana di "Le Monde diplomatique". Ha scontato una lunga condanna in carcere per aver militato nelle Brigate rosse. Ha scritto racconti, poesie, romanzi per ragazzi, testi comici. Con Marie-José Hoyet ha tradotto dal francese Tutto-Mondo, di Ėdouard Glissant (Edizioni Lavoro, 2009). Fra i suoi ultimi libri, Certificato di esistenza in vita (Bompiani, 2005), e La guardia è stanca (edizioni Cattedrale, 2010).

TIZIANA COLUSSO - Comparatista, membro del Direttivo dello European Writers’ Council (Bruxelles). Direttrice di «FORMAFLUENS - International Literary Magazine». Libri: La lingua langue, antologia di suoi testi tradotti in 12 lingue, pref. Jean Charles Vegliante, (Eurolinguistica 2009); Il sanscrito del corpo, (Fermenti 2007); Italiano per straniati (Fabio D’Ambrosio Editore, 2004); La criminale sono io – ciò che è stato torna a scorrere (Arlem 2002); La terza riva del fiume, (Impronte degli Uccelli 2003); Né lisci né impeccabili (Arlem 2000), Il Paese delle Orme, (Edizioni Interculturali 1999).

VILMA COSTANTINI - Nata a Firenze, poetessa, sinologa e giornalista, ha scritto per diversi quotidiani e per numerosi periodici letterari. Ha tradotto dal cinese classico e moderno: Coppe di giada, Antologia della poesia classica cinese (1985, UTET. Suoi saggi dedicati alla Cina: Il socialismo in Cina prima di Mao (1980, La Pietra), Pechino, biografia di una capitale (2008, Editori Riuniti-University Press). Suoi libri di poesia: In forma di parola (1987, Rossi e Spera), Il corpo estraneo (1989, Vanni Scheiwiller) e, per le Edizioni Le Impronte degli Uccelli: Il libro degli incontri (1999), Cammino inverso (2001), L’ombrello di Livingstone (2005), Gemini-Gemelli (2009).

ANNA MARIA CRISPINO - Giornalista culturale e consulente editoriale, ha fondato e dirige “Leggendaria. Libri Letture Linguaggi”. Per la casa editrice Iacobelli cura le collane “Workshop” e “Frammenti di memoria”. Ha pubblicato saggi, traduzioni, ed è la curatrice di alcuni testi della filosofa Rosi Braidotti (Madri mostri e macchine, manifestolibri 2005; Nuovi soggetti nomadi, Sossella 2008). Ha curato la pubblicazione (2006, 2008) dei testi della rassegna “Biennale internazionale di teatro delle Donne”: Fra le sue ultime pubblicazioni, la cura di: Padri. Tre memoir italoamericani (Iacobelli, 2009).

SARA DAVIDOVICS - Nata a Roma nel 1981, è poeta, performer e artista. Dal 2003 conduce ricerche sulla vocalità e sulla testualità intercodice. Nel 2006 ha fondato con Lorenzo Durante il Lab Ensemble DUALE. Dal 2009 dirige con Ivan Schiavone la collana «EX[T]RATIONE» (Edizioni Polìmata). Vincitrice (2010) del Premio di Letteratura On Line «Le Reti di Dedalus». Tra le sue pubblicazioni: Corrente (Zona, 2006), D’Acque (2007, finalista al Premio Antonio Delfini), Corticale (Onyx, 2010). Tra i suoi libri d’artista: Parolibere postali (2009), Klessidra (2010), Farfalle (2010).

ELISA DAVOGLIO - Nata nel 1976 a Livorno, vive a Roma. In poesia ha pubblicato nel 2006 la silloge Olio burning (Giulio Perrone Editore), nel 2007 la plaquette di poesia Consequentiarius per Chelsea Editions/Libreria Padovana Editrice, nel 2010 per le edizioni de La Camera Verde la raccolta L’orlo di Galois. Nel 2008 ha pubblicato per Mondadori, collana Strade Blu, il romanzo Onore ai diffidati. Suoi testi di poesia e prosa sono apparsi in varie riviste italiane e straniere.

MOIRA EGAN - Nata a Baltimora (USA), ha studiato a Bryn Mawr College, alla John Hopkins University e alla Columbia University, dove James Merrill le assegnò il David Craig Austin Prize. Suoi lavori sono apparsi in molte riviste statunitensi e in diverse antologie, tra cui Best American Poetry 2008, e in traduzione su «Nuovi Argomenti» e «Lo Straniero». I suoi libri sono Cleave (2004), La Seta della Cravatta / The Silk of the Tie (Edizioni l’Obliquo, 2009); Bar Napkin Sonnets (2009); SPIN (2010).

FRANCESCA FARINA - Nata in Sardegna, vive a Roma. Poeta, scrittrice, critico letterario. I suoi diari, premiati diverse volte, ammontano ormai a settanta quaderni. Collabora dal 1986 come critico letterario alla rivista «Esperienze Letterarie», dell'Università di Roma; da molti anni organizza la Maratona dei poeti, il Leopardi's Day e L'isola dei poeti. Ha pubblicato le raccolte Framas (Angelo Mastria Service, Roma 1998); Metamophòseon (Editori Associati, Roma 2007); Tragoedia (Zona Editrice 2008); Fleurs (Signum Edizioni d'Arte, Bergamo 2009). E' in via di pubblicazione il suo romanzo L'isola dei morti.

BIANCAMARIA FRABOTTA - Nata a Roma nel 1946, insegna all’Università di Roma La Sapienza. Ha pubblicato: Il rumore bianco (Feltrinelli, 1982); La viandanza (Mondadori, 1995); Terra contigua (Empiria, 1999); La pianta del pane (Mondadori, 2003); Gli eterni lavori (San Marco dei Giustiniani, Genova, 2005); I nuovi climi (Stampa, 2007) e inoltre la trilogia teatrale Trittico dell’obbedienza (Sellerio, 1996). Ha curato l’antologia Donne in poesia (Savelli, 1976), Arcipelago malinconia e Poeti della malinconia (Donzelli, 2001). Recentemente è uscito l’autoritratto in prosa Quartetto per masse e voce sola (Donzelli, 2009).

MANUELA FRAIRE - Psicoanalista, vive e lavora a Roma. Come femminista e come analista si occupa da sempre del rapporto madre-figlia e della necessità di un suo ridimensionamento che permetta lo sviluppo della libertà femminile. Su questo tema ha scritto i saggi: La condizione femminile della melanconia (in Pensare l’inconscio, 2001); Melanconia in figure (in La ferita dello sguardo, 2002); Oblio del padre (in Figure del femminile, 2009); e ha intessuto il dialogo con Rossana Rossanda La perdita (Bollati Boringhieri, 2008). Su questi temi ha inoltre scritto sulle riviste “Memoria”, “Reti”, “Lapis”, “Sofia”.

FLORINDA FUSCO - Nata a Bari nel 1972, ha pubblicato in varie riviste e antologie italiane e straniere. Nel 2001 esce Linee (Ed. Zona). Con Il libro delle madonne scure (Mazzoli, 2003), illustrato da Luigi Ontani, ha vinto del Premio Delfini. Ha tradotto dallo spagnolo l’opera poetica della scrittrice argentina Alejandra Pizarnik, vincendo il premio nazionale di traduzione Bernard Simeone (2004). Nel 2009 ha pubblicato Tre opere (Oedipus, 2009). E’ in uscita Thérèse (Polìmata, 2010).

GEMMA GAETANI - Nata a Roma nel 1972, ha pubblicato il romanzo in versi, prosa e fotografie Colazione al Fiorucci Store (Milano) (Fazi 2005) e il pamphlet Elogio del tradimento (Vallecchi 2010).

FRANCESCA GENTI - Nata a Torino nel 1975, vive a Milano. Ha pubblicato le raccolte di poesia Bimba Urbana (Mazzoli, 2001), Il vero amore non ha le nocciole (Meridiano Zero, 2004), Poesie d’amore per ragazze kamikaze (Purple Press, 2009) e il libro di racconti Il cuore delle stelle, aggiornatissimo catalogo dei maghi (Coniglio Editore, 2007). È’ di prossima pubblicazione, per Castelvecchi, il romanzo Febbre. Realizza lavori di arte visiva e libri d’artista. Collabora in qualità di paroliera con vari gruppi musicali (Dark Room, in Amen dei Baustelle). Con Anna Lamberti Bocconi organizza a Milano la rassegna poetica I giovedì di Sud.

SONIA GENTILI - Ricercatrice di Letteratura Italiana all’Università di Roma La Sapienza. Autrice di studi sulla letteratura medioevale e del Novecento (Carocci editore), caporedattrice del “Bollettino di Italianistica” e traduttrice dal francese (Einaudi, Fazi), ha pubblicato una raccolta di poesie (L'impero e la Gorgone, Giulio Perrone editore, 2007) finalista al premio Brancati, e, in rivista, poesie italiane e francesi («Poeti e poesia», «N4728»). Nel 2009 l’Accademia dei Lincei le ha attribuito il premio per la letteratura “A. S. Novaro”.

ANNA MARIA GIANCARLi - Nata a Roma, vive all’Aquila. È presidente dell’Associazione culturale “Itinerari Armonici”, con cui realizza il festival Poetronics. Fondatrice e membro del Premio Internazionale di poesia “Città dell’Aquila” e del Premio Nazionale “Scriveredonna”, collabora con prestigiose riviste e centri culturali. Nel 2007 ha curato la pubblicazione dell’antologia La poesia femminile in Italia (Tracce) e nel 2010, sempre per Tracce, di La parola che ricostruisce – poeti italiani per L’Aquila. Ha pubblicato nove libri di poesia, ultimo In/canto per Eloisa (Tracce, 2008, con prefazione di M. L. Spaziani).

MILLI GRAFFI - Nata a Milano dove vive, ha pubblicato le raccolte di poesie: Mille graffi e venti poesie (introduzione di G. Guglielmi, Geiger 1979); Fragili film (Nuovi Autori, 1987); L'amore meccanico (Anterem, 1994); embargo voice (Bibliopolis, 2006). Ha tradotto Lewis Carroll e Charles Dickens. Ha partecipato, con composizioni di poesia sonora, al Beaubourg di Parigi, al Festival di Cogolin e a Milanopoesia. Attualmente insegna all'Accademia Carrara di Bergamo.

GAIA GUBBINI - Doctor Europaeus in Filologia Romanza, ha pubblicato il libro Tactus, Osculum, Factum. Il senso del tatto e il desiderio nella lirica dei trovatori (Nuova Cultura, 2009). Ha partecipato a varie iniziative di poesia. Suoi testi poetici compaiono nel Registro di poesia # 2" (a c. di G. Frasca, edizioni d'if, 2009), nella rivista «ore piccole» n°11 - 2008 (con una nota di A. Cortellessa), e nell'antologia Nodo sottile 5 (Le Lettere, 2008).

JOLANDA INSANA - Nata a Messina nel 1937, dal 1968 vive a Roma. Ha insegnato nei Licei e all’Università. Ha pubblicato diversi libri di poesia: Sciarra amara, Fendenti fonici, Il collettame, La clausura, Medicina carnale, L’occhio dormiente, La stortura, La tagliola del disamore. Ha tradotto Poesie di Saffo, Carmina Priapea, De Amore di Andrea Cappellano, la Càsina di Plauto e altro ancora. Tutte le poesie sono apparse da Garzanti nel 2007. Nel 2009 ha pubblicato Satura di cartuscelle (Perrone) e Frammenti di un oratorio nel centenario del terremoto di Messina (Viennepierre).

VIVIAN LAMARQUE - Nata a Tesero (Trento) nel 1946, poeta e traduttrice. Tra i riconoscimenti per la sua poesia, il Premio Viareggio Opera Prima (1981), il Premio Montale (1993), il Pen Club (1996) , l’Elsa Morante (2005), il Cardarelli Tarquinia (2006). Nel 2002 la sua opera poetica integrale è stata raccolta nell’Oscar Mondadori Poesie 1972-2002. Nel 2007 ha pubblicato Poesie per un gatto (Mondadori), nel 2009 La gentilèssa, versi in dialetto milanese. E’ anche autrice di fiabe tradotte in varie lingue (Premio Rodari 1997, Premio Andersen 2000). Scrive su riviste e da vent’anni collabora al «Corriere della Sera».

ANNA LAMBERTI BOCCONI - Nata a Milano nel 1961, poetessa e scrittrice. Ha pubblicato le raccolte Sale Rosso (1992, Stampa Alternativa), Crasi e Una poesia (1994, 1999, Pulcinoelefante), Il vino di quella cosa (1995; rist. 2004, Campanotto), Devi chiamarmi sempre (2005, Campanotto), e il poemetto Canto di una ragazza fascista dei miei tempi (2010, Transeuropa); in prosa: Sola sul cammino (1999, Xenia), La forza della preghiera (2000, Sperling e Kupfer), Sono stato quel ragazzo (2005, SEB), Rumeni (2009, Stampa Alternativa). Come paroliera, ha collaborato con Ivano Fossati, Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni, Gian Carlo Onorato. E' redattrice del lit-blog La Poesia e lo Spirito.

MIA LECOMTE - Poetessa, scrittrice e critica letteraria, vive a Roma. Tra le sue pubblicazioni le raccolte poetiche Autobiografie non vissute (2004) e Terra di risulta (2009), e i libri per bambini Come un pesce nel diluvio (2008) e L'Altracittà (2010). Membro onorario per l'Italia dell'Associazione francese “Confluences poétiques”, traduttrice, svolge attività critica ed editoriale nell'ambito della letteratura della migrazione. Collabora all'edizione italiana de «Le Monde Diplomatique». È ideatrice e membro della Compagnia delle poete.

ROSARIA LO RUSSO - Poetessa, saggista, traduttrice e performer di poesia e musica. In poesia ha pubblicato i libri con cd Comedia (Bompiani, 1997), Penelope (d’if, 2003), Lo dittatore amore (Effigie, 2004) e Io e Anne. Confessional poems (d’if, 2010). Ha tradotto tre volumi della poetessa statunitense Anne Sexton. Nel 2006 ha realizzato un documentario su Amelia Rosselli e la performance La libellula (adesso in La furia dei venti contrari. Variazioni Amelia Rosselli, Le Lettere, 2007).

LOREDANA MAGAZZENI - Poetessa e traduttrice, vive a Bologna. Ha pubblicato La miracolosa ferita (Archivi del ‘900, 2001), Canto alle madri e altri canti (DARS, 2005). E’ presente in numerose antologie (Donne di parola, Parole che premono, I mondi poetici femminili). Ha tradotto racconti per bambini di Anne Sexton e Maxine Kumin e ha curato, assieme ad A. Sirotti, l’antologia di poesia femminile contemporanea di lingua inglese Gatti come angeli (Medusa, 2006) e, con F. Mormile, B. Porster e A. M. Robustelli, l’antologia Corporea. Il corpo nella poesia femminile contemporanea di lingua inglese (Le Voci della Luna, 2009).

DACIA MARAINI - Tra le più conosciute e tradotte scrittrici italiane, oltre che ai romanzi (La lunga vita di Marianna Ucria, Bagheria, Buio, Colomba), la sua fama è dovuta anche alla sua produzione poetica (Donne mie, Mangiami pure, Se amando troppo), drammaturgica (Manifesto dal carcere, Dialogo di una prostituta con un suo cliente) e saggistica. Il forte impegno sociale e politico, con specifica attenzione alle tematiche di genere, la hanno resa una figura emblematica del femminismo italiano.

GIOVANNA MARMO - Ha pubblicato: Occhio da cui tutto ride (No Reply, 2009), Fata morta (edizioni d’if, 2006), il cd audio Sex in Legoland (DeriveApprodi, 2002), Poesie (Studiozeta, 1998). È presente in antologie e riviste (Verso, l’immagine, 2004; “Exit” n.40, 2005; “Sewanee Theological Review”, 2006; Poesie dalla fine del mondo, Derive Approdi; Slam, antologia europea, 2007; “Veus paralleles”, 2007; “il verri”, 2009). Nel 2005 ha vinto il premio per la poesia Antonio Delfini. Dipinge e illustra libri. Vive a Napoli.

FRANCESCA MATTEONI - Nata nel 1975 a Pistoia, ha svolto diversi lavori e ha conseguito un dottorato in storia moderna presso l’Università di Hatfield (UK). È nella redazione del blog letterario “Nazione Indiana” e della rivista romana “Metromorfosi”. Si interessa di molte cose tra cui le fiabe popolari, storie e tradizioni sugli animali e tutto quello che è nord. Tra le sue pubblicazioni: Artico (Crocetti, 2005), Appunti dal parco (Wizarts, 2008), Higgiugiuk la lappone, nel X Quaderno italiano di poesia contemporanea (Marcos y Marcos, 2010), Tam Lin e altre poesie (Transeuropa, 2010).

FIORENZA MORMILE - Romana, poetessa e traduttrice. Due raccolte poetiche: Le calibrate spine (Fermenti, 1999, con prefaz. di M. Lunetta e Variazioni sul Lausberg, (DARS, 2003). Tra i riconoscimenti : Premio Donna e Poesia 1995, Arquà Petrarca , Elsa Buiese, Il Paese delle Donne 2003. Suoi contributi in Le Muse, crederci oggi? di A. Fo, in I poeti credevano alle loro Muse? (Cadmo, 2006). Ha curato con L. Magazzeni, B. Porster e A. M. Robustelli Corporea: il corpo nella poesia femminile contemporanea di lingua inglese (Le Voci della Luna 2009). Presente nel Calendario della poesia italiana 2010 a cura di Alhambra Publishing.

GABRIELLA MUSETTI - Poetessa e critica letteraria, vive a Trieste. Dirige “Almanacco del Ramo d'Oro”, semestrale di poesia e cultura. Organizza Residenze Estive, Incontri internazionali di poesia. Pubblicazioni: Creatività nell'analisi del testo poetico, (1994); Dentro la scrittura, (1997); Donne di frontiera. Vita società cultura nel territorio del confine orientale (2007); Sconfinamenti. Confini passaggi soglie nella scrittura delle donne (2008). In poesia: Divergenze (2002); Mie care (2002); Obliquo resta il tempo (2005); A chi di dovere (2007, Premio Senigallia Spiaggia di Velluto); Beli Andjeo (2009).

GIULIA NICCOLAI - Nata a Milano (1934) è scrittrice e poeta. Giovanissima frequenta gli artisti e scrittori del bar Jamaica, legandosi al Gruppo 63. Nel 1966 pubblica da Feltrinelli il suo primo romanzo: Il grande angolo. Traduce Gertrude Stein, Virginia Woolf, Dylan Thomas. Con Adriano Spatola fonda la rivista «Tam tam». Dal 1990 è monaca buddista. Tra le sue pubblicazioni: Humpty Dumpty, Greenwich, Poema-oggetto (tutti presso Geiger, 1969, 1971, 1974); Harry’s Bar e altre poesie (1969-1980, Feltrinelli, 1981); Frisbees -Poesie da lanciare (Campanotto, 1994); Esoterico biliardo (Archinto, 2001); Orienti (Fond. Beltrametti-Weiss, 2004); Le due sponde (Archinto, 2006).

ROSSELLA OR - Autrice di teatro, attrice, poeta, è attiva già giovanissima, a partire dai primissimi anni Settanta, nell’ambito della scuola romana d'avanguardia, lavorando con registi come Perlini, Carella, Corsetti, Prosperi. Ha partecipato in forma di voce a esperienze di musica contemporanea dal vivo ed elettronica, lavorando con musicisti come Antonello Neri, Alvin Curran, Michiko Hirayama. È’ anche autrice e interprete di performances che sono state rappresentate in Italia, Europa e negli Stati Uniti. Protagonista di Estate romana di Matteo Garrone (2000).

CETTA PETROLLO - Nata nel 1950 a Roma, attualmente dirige la Biblioteca Vallicelliana. Negli anni Settanta e Ottanta ha frequentato il laboratorio di poesia di Elio Pagliarani. Pubblicazioni: Sonetti e stornelli (Tam Tam, 1984, prefaz. A. Rosselli), Pasta fatta in casa (Le impronte degli uccelli, 2001), Poesie e no (Manni, 2001), La Peppina e Otto Fate rumene (Ogopoco, 2004 e 2006), Che se volemo di’? (Le impronte degli uccelli, 2009, pref. Mario Lunetta) e il romanzo Senza permesso (Stampa alternativa, 2007, pref.Walter Pedullà). Di prossima pubblicazione per Manni Il salto della corda.

GILDA POLICASTRO - Studiosa di letteratura italiana contemporanea, poetessa, scrittrice. Ha pubblicato In luoghi ulteriori: catabasi e parodia da Leopardi al Novecento (Giardini, 2005) e Sanguineti (Palumbo editore, 2009). Collabora a periodici e quotidiani. Premio "Antonio Delfini" per la poesia nel 2009 e nello stesso anno il premio "Mazzacurati-Russo". Nel 2010 ha pubblicato la silloge Stagioni e altre, nel Decimo Quaderno di poesia di Marcos y Marcos, e il poemetto in prosa La famiglia felice (edizioni d'if). Da poco è uscito il suo primo romanzo, Il farmaco (Fandango 2010).

BRENDA PORSTER - Nata a Philadelphia (USA), ha insegnato inglese in scuole e università italiane. Scrive poesie sia in inglese che in italiano: suoi testi sono pubblicati su siti, riviste e antologie in Italia e all’estero. E’ traduttrice per il sito letterario El Ghibli e fa parte della Compagnia delle poete fondata da Mia Lecomte. Tra le sue pubblicazioni: Furori (Avagliano, 2003, a c. di I. Landolfi), Genesi (Gazebo, 2005, a c. di E. Biagini) e come curatrice/traduttrice (con L. Magazzeni, F. Mormile e A.Robustelli): Corporea: la poesia femminile contemporanea di lingua inglese (Le voci della luna, 2009).

JONIDA PRIFTI - Nata nel 1982 a Orizaj - Berat (Albania), sI è laureata all’Università La Sapienza di Roma. A partire dal 2004, suoi versi sono apparsi in riviste e antologie (Parole in fuga, “Reti di Dedalus", "Attimpuri"). Insieme a C. Budetta ha pubblicato la plaquette Cengel (Ogopogo, 2008). Ha partecipato a diversi festival di poesia. A breve saranno pubblicate sue poesie nella rivista "Poesia" (Sezione Cantieri di Poesia, a cura di Maria Grazia Calandrone).

LAURA PUGNO - Poetessa e scrittrice, ha pubblicato i romanzi Quando verrai (Minimum Fax, 2009) e Sirene (Einaudi, 2007, premio Libro del Mare 2008 e premio Dedalus 2009); la raccolta di racconti Sleepwalking (Sironi, 2002); due libri di poesie, Il colore oro (Le Lettere, 2007) e Tennis (NEM, 2002); la plaquette gilgames’ (Transeuropa, 2009) e i testi teatrali di DNAct (Zona, 2008). È in uscita la nuova raccolta poetica La mente paesaggio (Perrone, collana Innumeri, 2010).

MARIA PIA QUINTAVALLA - Vive a Milano. Tra le sue pubblicazioni: Cantare semplice (Tam Tam, 1984), Lettere giovani (Campanotto, 1990), Il Cantare (Campanotto, 1991), Le Moradas (Empiria, 1996), Estranea (canzone) (Manni 2000, nota A. Zanzotto), Corpus solum (Archivi ‘900, 2002), Album feriale (Archinto 2005), Selected Poems (Gradiva 2008, NY), China (Effige 2010). Ha curato l’antologia Donne in poesia (Presid. Com. Milano 1985-1988). Premi Tropea, Cittadella, Alghero Donna, Nosside, Borgomanero, Montano, Città S.Vito, Contini. Cinquina Viareggio 2000. Tradotta in antologie. Insegna all’Università Statale di Milano.

MARILENA RENDA - Nata a Trapani nel 1976, vive a Roma, dove insegna, studia e traduce. Ha scritto e pubblicato in rivista e in volume diversi saggi su Giorgio Bassani, Primo Levi, Annamaria Ortese, Jolanda Insana e Amelia Rosselli. Collabora a «L'Indice dei libri del mese». Ha tenuto corsi e laboratori di letteratura italiana contemporanea alla Facoltà di Lettere dell'Università di Palermo e al DAMS dell’Università Roma 3. Nel 2009 è stata tra i vincitori del Premio "Antonio Delfini". Nel 2010 è uscita per Gaffi una sua monografia: Bassani, Giorgio. Un ebreo italiano.

JACQUELINE RISSET - Tra i volumi di poesia pubblicati in Francia, Sept passages de la vie d’une femme (Flammarion 1986), Les Instants (Farrago 2000); in Italia Amor di lontano (Einaudi 1993), Potenze del sonno (Nottetempo 2009); Antologia1986-2009 (Einaudi 2010). Tra i saggi in Italia, Dante. Una vita (Rizzoli 1996), Il silenzio delle Sirene (Donzelli 2006). Ha tradotto in francese la Divina Commedia (Flammarion 1985-90) e Il Principe di Machiavelli (Actes Sud 2000), testi di Zanzotto e del gruppo 63; e in italiano, per Einaudi, i poeti di Tel Quel (1971), Ph. Sollers (1972), Fr. Ponge (1978). E’ stata membro del gruppo di avanguardia Tel Quel. E’ Presidente del Centro di Studi Italo-francesi dell’Universita di Roma III.

LIDIA RIVIELLO - Nata a Roma, dove vive e lavora, è autrice di poesia e di prosa. Ha pubblicato in prosa i racconti L’infinito del verbo andare (Arlem, 2002, pref. Edith Bruck ) e in poesia Aule di passaggio (1998, Noubs, pref. Elio Pecora), Rum e acqua frizzante (Perrone, 2003, nota Carla Vasio) e Neon 80 (Zona, 2008, nota Edoardo Sanguineti, premio Antonio Delfini). Tradotta in inglese, francese, svedese, arabo, sloveno e giapponese. Ha curato manifestazioni di poesia, tra cui Mediterranea – Festival intercontinentale delle arti. Autrice di programmi per la radio (radiotre e radiodue) e per la televisione (RedTv e La7).

ANNA MARIA ROBUSTELLI - Poetessa e traduttrice, è stata Presidente dell’Associazione Donna e Poesia. E’ presente in vari articoli e antologie, fra cui l’Antologia 2009 Premio Nazionale di Poesia Quaderni di Lìnfera (Ed. Progetto Cultura). Ancora nel 2009 è uscito Corporea, il corpo nella poesia femminile contemporanea di lingua inglese (Le Voci della Luna) curato insieme a L. Magazzeni, F. Mormile e B. Porster. Sulla poesia femminile di lingua inglese è da poco apparso l’articolo Ogni passo verso l’origine è anche un avvicinarsi al silenzio (“Via Dogana”, n. 93, giugno 2010).

SILVIA SALVAGNINI - Nata a Venezia nel 1982, scrive, dipinge, suona il pianoforte e le piace leggere i suoi testi a voce alta. E’ stata libraia, ora è responsabile editoriale. Fa parte del gruppo di autoproduzione auteditori, con cui ha pubblicato i due libri di poesie e disegni Silenzio cileno (2004), I baci ai muri (2006). Con Laelefantevolante ha vinto il Premio Antonio Delfini 2010. Ha pubblicato inoltre nelle antologie 9 poeti esordienti (edizionidn, 2003) e il volo del calabrone (ammutinati, 2008). Ha partecipato a numerosi festival di poesia e slam poetry.

PAOLA SANSONE - Nata a Genova nel 1961, lavora in ospedale come tecnico di laboratorio. Poesie pubblicate nel libro Comicamente parlando (ed. CLAB), nelle antologie Under25. Giovani Blues (ed. Costa&Nolan), Ragazze non fate versi e Pink Ink (ed. Zona). E’ in corso di pubblicazione Raccolta differenziata (ed. Ibiskos). Finalista al Premio per cantautrici Bianca D'Aponte 2007 con il brano Raccontar favole. E’ autrice e interprete dello spettacolo teatrale di monologhi e canzoni Cartella clinica: d’istruzioni per l’uso.

LISABETTA SERRA - Poetessa, vive e lavora a Modena. Ha pubblicato: Poesie (Modena 1983); O sydera, o stelle (Modena 1986); Un immobile andare (Ancona 1989); I capelli e altri racconti (Pescara 1989); il poemetto Storie di Viano (MobyDick, Faenza 1999); Dalla memoria un gioco, con cinque incisioni della pittrice Andreina Bertelli (Stampatore Roberto Gatti, Modena 1999); Il corpo disumano (ed. Eidos, Mirano 2004); Ritorni (ed. Moretti Vitali, Bergamo 2005).Fondatrice e curatrice della rivista “Gli immediati dintorni”, dal 1989 lavora con il gruppo Donne di Poesia di Modena.

RIBKA SIBHATU - Nata ad Asmara, in Eritrea, nel 1962, giovanissima ha dovuto lasciare la sua terra natale. Ha vissuto sei anni in Etiopia, dieci anni in Francia. Vive a Roma dal 1996. Laureata in lingue e letteratura moderne nel 1996 all’Università di Roma La Sapienza. Nel 2003 nella stessa Università ha concluso il dottorato di ricerca in scienze della comunicazione. Ha pubblicato il testo bilingue Aulò. Canto-poesia dall’Eritrea, prima edizione 1993. Nel 2004 ha pubblicato Il cittadino che non c’è, l’immigrazione nei media italiani”presso la casa editrice Edup. Dal 1993 lavora come animatrice, conferenziera, e mediatrice interculturale.

LUIGIA SORRENTINO - Poetessa, attrice della Bottega Teatrale di Vittorio Gassman, giornalista professionista, vive a Roma e lavora alla Rai. Le sue raccolte di poesia C’è un padre (Manni, 2003) La cattedrale (Il ragazzo innocuo, 2008), L’asse del cuore (Almanacco dello Specchio Mondadori, 2008), La nascita, solo la nascita (Manni, 2009) hanno ottenuto diversi importanti riconoscimenti, tra cui i premi Laurentum e Luciana Notari. Cura per il sito di Rainews24 il blog Poesia (http://poesia.blog.rainews24.it/).

MARIA LUISA SPAZIANI - Nata a Torino nel 1922, poetessa e storica della letteratura francese, disciplina che ha insegnato all’Università di Messina, Maria Luisa Spaziani fin dalla fondazione (1981) è stata presidente del Centro Internazionale Eugenio Montale e del Premio Montale. Nello Specchio Mondadori sono apparsi: Utilità della memoria (1966), L'occhio del ciclone (1970), Geometria del disordine (1981, Premio Viareggio), I fasti dell'ortica (1996), La traversata dell’oasi (2002) La luna è già alta (2006). Nel 2011 uscirà il Meridiano complessivo delle sue poesie.

BIANCA TAROZZI - Nata a Bologna nel 1941, vive a Venezia e insegna Letterature anglo americane all’Università di Verona. Ha pubblicato numerosi saggi e traduzioni poetiche (E. Dickinson, E. Bishop., D. Levertov, R. Wilbur, A. E. Housman, ecc.), ed è autrice di alcune raccolte di poesia: Nessuno vince il leone (Arsenale, 1988); La buranella (Marsilio, 1997); Anch’io vissi in Arcadia (Supernova, 1997); Prima e dopo (Via Dogana, 2000); Oggetti della memoria (Querini Stampalia, 2000); La casa di carta (Querini Stampalia, 2002); Il teatro vivente (Scheiwiller, 2007).

IDA TRAVI - Scrive poesie, prosa e testi drammaturgici. Le sue poesie “scritte per essere dette” riflettono la sua peculiare posizione teorica espressa nel saggio L’aspetto orale della poesia (2000): testo che coniuga poesia e pensiero nella riflessione sulla prima lingua, o “lingua parlata sul nascere” nel misterioso rapporto col mondo. Mette in scena le sue opere con sua stessa regia. Interviste e letture in archivio a Radio Tre Fahrenheit, Radio Tre Suite. Ultima pubblicazione: Neo/Alcesti, Moretti&Vitali,2009.

MARIA VALENTE - Nata a Capua nel 1978, nel 2005 vince il Primo Trieste Poetry Slam. Nel 2007, a Perugia, realizza l’installazione del proprio testo Blu Organico. Seguono vari slam: Siena, Castellammare di Stabia, Bolzano. Nel 2009 presenta la sua performance all’ Absolute Poetry Young Festival di Monfalcone, sotto la direzione artistica di Lello Voce. Dei suoi testi, radi e più volte rielaborati, definitivi solo al momento di disfarsene, la pubblicazione resta, per ora, ipotesi remota. E’ co-redattrice di www.absolutepoetry.org

CARLA VASIO - Nata a Venezia, vive a Roma. Ha partecipato alle neoavanguardie in Italia facendo parte del Gruppo 63 per la letteratura, ha seguito le correnti innovatrici dell’arte astratta fin da Forma1, ha partecipato fin dalla fondazione all’attività di Nuova Consonanza. Tra le sue pubblicazioni: Laguna (Einaudi); Come la Luna dietro le nuvole (Einaudi); Ballate scostumate (Le impronte degli uccelli); Invisibile (Empiria); Blasone corporale (Empiria); Labirinti di mare (Palomar); La più grande anamorfosi del mondo (Palomar).

SARA VENTRONI - Nata nel 1974 a Roma, dove vive, ha pubblicato Salomè (No Reply, 2005) e Nel Gasometro (Le Lettere 2006, premio Napoli 2007). Suoi racconti sono presenti in molte antologie (Per segnare bisogna tirare in porta. Storie di calcio e calciatori, Ed. Spartaco, 2010; Sono come tu mi vuoi, Laterza, 2009; A occhi aperti, Mondadori, 2008; Scrittori in curva, Marotta&Cafiero, 2009). Le sue poesie sono tradotte in inglese, tedesco, spagnolo, croato e albanese. Ha scritto sceneggiati e programmi per Rai Radio 2 e Rai Radio 3. Collabora con “l’Unità”.

SARA ZANGHÍ - Nata in Sicilia, vive a Roma. Suoi libri di poesia: Fort-da (Il Lavoro Editoriale, 1986)Il circo smantellato (Sciascia, 1987); Una sospettata inclinazione, (Empirìa, 1995 - Premio poesia Dario Bellezza)- 2^ ed. con l’aggiunta di una nuova sezione, 2002). Pubblicazioni in prosa: Io e loro (Empirìa, 1992); La cima della stella, (Empirìa,1998/2006); Nebris (Empirìa, 2003,04,10; Premio Amelia Rosselli); Matilde, come una leggenda (L.Tufani, 2008). È’ presente in riviste e antologie. Varie le traduzioni dallo spagnolo.

lunedì 11 ottobre 2010

Primo giorno

ore 10-12
Liceo Classico Virgilio

incontro con gli studenti
(riservato a studenti e professori)
Elisa Biagini, Lidia Riviello, Sara Ventroni


ore 18-20
Biblioteca Marconi, via Gerolamo Cardano 135

Influssi: tra una lingua e l’altra
lettura/dibattito, Antonella Anedda, Daniela Attanasio, Elisa Biagini, Fiorenza Mormile

Non (solo) un reading, ma il racconto degli incontri – forse qualche volta anche degli scontri – fra quattro autrici e le poesie che hanno tradotto nel corso degli anni. Leggendo i loro testi e quelli delle poetesse di cui sono state la voce italiana (tra le altre Anne Sexton, Anne Carson, Sylvia Plath, Dorothy Molloy), Antonella Anedda, Daniela Attanasio, Elisa Biagini e Fiorenza Mormile provano a decifrare i motivi che sono stati alla base delle loro scelte e si interrogano da un lato sulla traduzione come territorio mobile di confronto fra due lingue, dall’altro sugli effetti visibili e sotterranei che questa pratica ha avuto sui loro stessi versi.

ore 21-23
Lavatoio Contumaciale, piazza Perin del Vaga 4

Inaugurazione della mostra fotografica Corpo poEtico, a cura del Lavatoio Contumaciale e de "La Magnolia", Spazio Espositivo Area Cultura Casa Internazionale delle Donne
Fotografie di: Teresa Bianchi, Maristella Campolunghi, Stefania Errore, Irene Iorno, Nadine Hetner, Francesca Manzini, Letizia Marabottini, Grazia Menna, Claudia Padoan, Vincenza Salvatore, Rivka Spizzichino, Sara Spizzichino.

Letture di Elisa Biagini, Tomaso Binga, Elena Clementelli, Tiziana Colusso, Vilma Costantini, Sara Davidovics, Francesca Farina, Cetta Petrollo.

domenica 10 ottobre 2010

Patrizia Vicinelli. La poesia e l'azione. [1 parte]

[Patrizia Vicinelli e Alberto Grifi]
Patrizia Vicinelli nasce nel 1943 a Bologna, dove muore per aids il 9 gennaio 1991. Di famiglia borghese, di buone letture e buoni studi, Patrizia Vicinelli ha avuto il primo confronto con la scena letteraria italiana contemporanea, sull’orizzonte delle ricerche neoavanguardistiche, ossia del Gruppo ’63­. La sua prima apparizione risale all’anno 1966, in un convegno organizzato dal Gruppo ‘63, a La Spezia. Il primo testo a stampa di Patrizia, E capita, era apparso già però nel 1962, sulla prima, artigianale rivista di Adriano Spatola, “Bab Ilu”. Patrizia è stata attiva in svariati ambiti: ad esempio il cinema, collaborando con i registi Tonino de Bernardi e Alberto Grifi, (a Grifi fu anche legata sentimentalmente) e ciò è testimoniato da film su regia di Grifi, In viaggio con Patrizia 1965), Transfert per camera verso Virulentia, (1966-1967); su regia di Tonino De Bernardi invece ha fatto il film A Patrizia (1968 – 1970) – girato principalmente tra Torino e Marocco - in cui racconta di un viaggio in Marocco.

Si tratta di film sui generis naturalmente; In viaggio con Patrizia si può definire piuttosto un film/documentario, perché analizza in particolare la vita, la scrittura della Vicinelli. Importante inoltre la collaborazione con Gianni Castagnoli, a sua volta artista, ma in ambito visivo, (si ricordano i suoi esperimenti con la fotocopiatrice Xerox), suo compagno e padre di Giò Castagnoli, con lui Patrizia produsse il film La nott’ e ‘l giorno (dal 1973 al 1976), Durante la costa dei millenni (video performance1987), e altri lavori in video distampo poetico/visivo.

Negli anni ottanta, precisamente nel 1983, ha recitato nel ruolo di una pittrice (ruolo da lei peraltro esercitato nella realtà in subordine a quello di poetessa),nel film diretto da Claudio Caligari, Amore tossico, dove un gruppo di tossicodipendenti romani trascorrono la propria drammatica routine tra la spiaggia di Ostia e la capitale attraverso consumo di eroina, piccoli litigi, piccoli furti, e immancabili guai con la polizia, nella fioca speranza di poter cambiare vita e di disintossicarsi. Patrizia Vicinelli, non ha mai voluto nascondere la propria tossicodipendenza. Questo lo dimostrano i fatti, le testimonianze raccolte fino ad ora dalle persone che la conoscevano bene ma anche meno bene; ricordi a volte forse troppo amari, a volte scolpite da temerarie considerazioni, in ciascuno dei quali cogliamo il riflesso di quella realtà sempre al limite che è il mondo di Patrizia. Alleghiamo qui un estratto del film Amore Tossico, dove Patrizia copre il ruolo di una pittrice tossicodipendente:

Continua...
Jonida Prifti

sabato 9 ottobre 2010

Evviva la limpidezza!

Sulla pagina Facebook di romapoesia/poEtiche ci è arrivato questo messaggio da Annamaria Ferramosca:
EVVIVA LA LIMPIDEZZA!
a Maria Teresa Carbone e Franca Rovigatti: sarebbe corretto, nell'ambito del vostro lavoro sicuramente durissimo, dichiarare nel programma, o in apertura delle giornate, benchè tardivamente, i criteri di inclusione delle poetesse invitate a ROMAPoesia: notorietà, curricula, qualità di scrittura ric...onosciuta? come e da chi? o semplice "gusto personale" ? sono moltissime le escluse ingiustificate, anche romane! perchè non pubblicizzare l'evento in fase di organizzazione invitando tutte le autrici interessate a partecipare alla "selezione" su criteri dichiarati?
Questo è quello che rispondiamo a Annamaria e alle molte che ci hanno posto la stessa domanda:
Lanciandoci in questa splendida avventura che è poEtiche, sapevamo fin
dall'inizio che il più grosso nodo sarebbe stato quello delle
esclusioni che avremmo dovuto operare: anche scegliendo criteri
rigidissimi, e non lo abbiamo fatto, ci saremmo infatti trovate
costrette, per i limiti stessi del budget, a lasciare fuori qualcuna
che avremmo voluto invitare, che ci sarebbe sembrata "giusta" per il
festival. Ne eravamo così consapevoli che abbiamo perfino pensato di
mandare in anticipo una lettera alle "escluse", spiegando loro la
situazione e in qualche modo invitandole alla clemenza e a una
partecipazione in differita. Non l'abbiamo scritta, questa lettera,
perché avrebbe comportato ulteriori esclusioni, ma più ancora perché
ci è parso evidente che comunque, qualsiasi cosa avessimo detto e
fatto, non ci sarebbe stato possibile evitare questo scoglio. E
dunque, siamo andate avanti, leggendo e discutendo e alla fine
cercando di inserire in questa prima edizione di poEtiche (perché
altre ce ne saranno) una scelta il più possibile ampia, che mettesse a
confronto generazioni, provenienze, scritture diverse. Pochissime,
quattro in tutto, ci hanno detto di no per motivi diversi, ma speriamo
di averle con noi l'anno prossimo e, prima ancora, nel ciclo di
incontri presso le biblioteche romane che seguirà il festival. Così
come speriamo di avere con noi le "altre", che sono (lo sappiamo bene)
tante, tantissime - a dimostrazione di quanto sia vitale oggi la
scrittura delle donne in Italia, e quindi di quanto siano giuste le
premesse di questa nostra rassegna.

martedì 5 ottobre 2010

Per un'etica del dubbio

Pubblichiamo questo testo di Antonella Bukovaz pensando che possa essere utile stimolo alla discussione di un tema cruciale, che il festival affronta nell'incontro di domenica 17 ottobre, "Sul confine":

La mia poesia nasce da lei, dalla terra in cui vivo, e lei guida la mia etica.
La mia terra resiste, nonostante la sua storia e forse proprio grazie alla sua storia, alle verità che vogliono affibbiarle. I suoi frammenti sono l’abbandono e un’esausta appartenenza, le armi di Gladio nascoste nei sagrati delle chiese, la malattia dei castagni arrivata dal cielo, precipitata dagli aerei americani durante la guerra, sono un fascismo fondamentalista e anacronistico che incita una difesa eterna che lascia senz’aria, un presente girato al passato… È terra di confine. Fine del mondo latino, da difendere, e inizio del mondo slavo, da cui difendersi. Questo confine è uno dei peggiori precipizi di quel senso d’onnipotenza di cui solo la mediocrità umana è capace.

Qui le manovre di annientamento, perpetrate soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, hanno avuto grande successo: paesi abbandonati, montagne inselvatichite, schizofrenia culturale, problemi d’identità… Essere cresciuta su un confine così massacrato dalla storia e all’interno di una minoranza linguistica (quella slovena) sempre impegnata a difendere i propri diritti, e viverci ancora oggi è per me fonte inesauribile di sentimenti contrapposti. Con la mia lingua madre, per esempio, ho una relazione complessa. Isolata per secoli da montagne arrotondate dal tempo, meticciata con il friulano e il tedesco, addolcita con sovrabbondanza di vocali dall’uso familiare e dai canti, l’ho recuperata che avevo già 20 anni. Ne ho una padronanza parziale, troppo poco per farne lingua del corpo. Così scrivo in italiano con un lieve peso sui bordi. Dalle mie parti la trattano come un tempio, ma io la penso come erranza e dimora insieme.

“Appartenere” a una minoranza significa risolvere la propria ricerca di senso, rimuovendo le tensioni interne alla comunità per riferirle a un oggetto esterno percepito solitamente come persecutore o comunque peggiore di noi. Si sprangano le porte, ci si chiude a difesa, non si diviene mai dei curiosi. La tradizione viene intesa solo nell’atto di conservazione e trasmissione senza quella componente che prevede un tradimento e permette crescita al mondo. Situazioni così complesse formano però un bacino di energie potenti sempre in movimento, capitale per una possibile e reale cultura della diversità, elemento corroborante per chiunque viva o voglia passare da queste parti. Andrea Zanzotto, sul “Piccolo” di Trieste tempo fa scriveva: “La memoria è minacciata non solo dalle spinte globali, per cui si fanno sparire migliaia di piante e migliaia di lingue minori o dialetti, ma anche dalla falsa difesa delle radici, dell’identità basata sul fraintendimento e dall’ignoranza che generano per contrapposizione i fondamentalismi localistici.” E questa è proprio la mia attenzione e se qualcuno mi chiede della mia identità dirò che mi identifico con il mio corpo e basta. L’identità è un’invenzione della modernità per ottenere un controllo politico e dividere gli individui, non voglio far parte di questo gioco. Sono a favore di un’etica del dubbio. Il dubbio, se accettato, ci fa pacificamente convivere con le cose della vita, che sono afferrabili ma non possiamo mai essere sicuri di con-prenderle. L’etica del dubbio mi dà la consapevolezza dell’imperfezione e che la profondità delle cose, pur se sondabile, è però inesauribile (da Contro l’etica della verità di Gustav Zagrebelsky).

domenica 3 ottobre 2010

Mariella Bettarini, E-book: Poesie per mia madre, Elda Zupo

Carissime Franca, Maria Teresa e voi tutte di po/Etiche,

mi fa piacere segnalarvi un mio recente e-book di poesie dedicate a mia madre, Elda Zupo. Lo si può leggere (ed ascoltare: è infatti possibile ascoltare la voce di mia madre, che canta un brano da "La Bohéme" di Puccini) seguendo il link sottostante:

                              http://www.ebook-larecherche.it/ebook.asp?Id=43

Grazie ancora, e un caro saluto, in attesa di incontrarci
Mariella Bettarini

Due interviste di Paolo Ragni a Mariella Bettarini sulla poesia

www.paoloragni.it/afirenze

Ed ecco la locandina, con tutti i nomi!

Poetica della politica

Abbiamo ricevuto da Ida Travi questa lettera che condividiamo con tutte le poete del festival, e non solo:

Cara Maria Teresa e cara Franca
rivedendo ora lo sconfinato programma di Roma Poesia 2010, PoEtiche ho l'impressione di trovarmi di fronte a qualcosa capace di lasciare un segno. Non per la partecipazione delle tante, tantissime poetesse convocate ma per quell'aria di movimento che questo evento sembra trasmettere sparso com'è per tutta la città... è come qualcosa di sparso che aduna... come togliendo dalla confusione : sì, in questo ROMAPOESIA sotto sotto (ma chiarissimo) c'è un tono politico che accompagna il tono 'poetico'...e parlo della politica delle donne non di quella politica orrenda che stiamo subendo orrendamente. Parlo di quella politica poetica fatta da donne ancora decise a tenersi la loro testa e la loro faccia. Il loro stesso linguaggio... Meglio ancora parlo di una POETICA DELLA POLITICA tutt'altro che tenera, parlo di realtà. E parlo anche del suo contrario. Nel poetico ci metto dentro tutto: il lavoro e il non lavoro, la storia e la non storia, la parola e la non parola. Nel politico, pure. E allora... eccoci qui. Per quel che mi riguarda, ci voleva.
Ida Travi