giovedì 6 ottobre 2011



Ida Travi - autentica poetessa illbient, dalla voce capace di evocare lande spigolose e permafrost potentissimi.

lunedì 3 ottobre 2011


BOLZANO POESIA – DICHTUNG IN BOZEN 2011
Poeti e Profeti – da Bob Marley a DOCtorClip
19 / 22 ottobre 2011
con i poeti:

ANTONELLA BUKOVAZ
JONIDA PRIFTI MARCO SIMONELLI

parole e musica: MASSIMO ZAMBONI (CCCP)


a cura di UNTER DER LEITUNG von DANIELA ROSSI
in collaborazione con NOMA Festival

L’Assessorato alla Cultura e alla Convivenza del Comune di Bolzano presenta quest'anno “Bolzano poesia –poeti e profeti” un progetto dedicato alla creatività e alla nuova spettacolarità dei giovani, un progetto che sintetizza, con un linguaggio nuovo, musica, poesia e cinema. Per questo sceglie luoghi diversi, dal Museion con DOCtorCLIP, rassegna internazionale di videoclip di poesia, al Pippostage con un omaggio a Bob Marley, poeta e profeta, musicista amato da intere generazioni, dalla Biblioteca delle Donne con le nuove protagoniste della poesia e della performance, al Liceo Torricelli per scoprire i talenti artistici degli studenti e, in chiusura al Pippostage, con le parole e la musica di giovani cantautori. Le parole e la musica sono, come sempre a Bolzano poesia, i protagonisti assoluti; i giovani sono profeti di un futuro possibile e poeti di una realtà difficile ma viva ed entusiasmante.

19 ottobre BIBLIOTECA DELLE DONNE
ore 18.00 Uhr

L’epica delle donne
Poesia e video dell’albanese JONIDA PRIFTI e dell’italoslovena ANTONELLA BUKOVAZ
Due delle più interessanti e innovative giovani poete dell’ultima generazione.

20 ottobre LICEO SCIENTIFICO TORRICELLI
ore 10.45 Uhr

Michele Cinque presenta DOCtorCLIP e Zebrapoetry
Festival internazionali di videoclip di poesia

Performances degli studenti
20 ottobre MUSEION ore 20.00

DOCtorCLIP
I curatori dei Festival internazionali di videoclip di poesia di Roma e di ZEBRA poetry Film Festival di Berlino presentano una selezione dei migliori video di poesia e il vincitore dell’ultima edizione

Profezia è predire il presente
Parole e musica di e con Massimo Zamboni
con ANTONELLA BUKOVAZ, JONIDA PRIFTI e MARCO SIMONELLI

Conduce la serata Lello Voce


21 ottobre PIPPOSTAGE ore 20.30
Omaggio a Bob Marley
Proiezione del documentario di Michele Cinque
“Bob Marley: il profeta del reggae”
Tra Londra e la Giamaica la vita straordinaria e la musica di Bob Marley

“Ho sognato Bob Marley” reading di Alberto Castelli e Dj Mercy Far I

Concerto del gruppo
Bob Marley Tribute Show
22 ottobre PIPPOSTAGE ore 20.30

Spoken music

Piccola Cucina Cannibale
Un discorso in versi sulla poesia e sul mondo
Reading di Lello Voce, Frank Nemola alla tromba

Concerto di

Andrea Ra con Giacomo Anselmi - chitarra, Carlo Ferretti - batteria
special guest The Niro

mercoledì 30 marzo 2011

Genealogie: Poete tra un secolo e l'altro

Quattro appuntamenti di poesia: un omaggio di alcune autrici contemporanee a quattro grandi poetesse della seconda metà del Novecento italiano, i cui testi, ad alcuni anni dalla scomparsa, restano un patrimonio vivo per la poesia di oggi. 21 marzo, 14 e 28 aprile, 19 maggio Biblioteca Guglielmo Marconi, via Gerolamo Cardano. Locandina (in formato .pdf). Primo appuntamento lunedì 21 marzo ore 18 Giornata mondiale della poesia. Cristina Annino e Maria Grazia Calandrone incontrano Paola Febbraro


giovedì 14 aprile ore 18
Fiorenza Mormile
e Anna Maria Robustelli incontrano Rossana Ombres

giovedì 28 aprile ore 18
Elisa Davoglio
incontra Claudia Ruggeri

giovedì 19 maggio ore 18
Francesca Genti
incontra Piera Oppezzo

In collaborazione con Roma poesia

giovedì 10 marzo 2011


Poesia carnosa

minifestival di poesia sonora

a cura di Jonida Prifti e S.D.T

venerdì 11 marzo 2011

Roma, via Fanfulla 101, ore 22


- Max Ponte - conduttore e ideatore del programma radiofonico ONDIVAGO, sperimentatore vocale a tutto tondo
- Ida Travi - autentica poetessa illbient, dalla voce capace di evocare lande spigolose e permafrost potentissimi
- Nave w Splinter vs Stalin - lo storico cantante dell'ultima incarnazione degli Splinter Vs Stalin, poeta power electronics di nuova generazione accompagnato dagli stessi Splinter ai macchinari analogici
- Isabella Mongelli - poliedrica poetessa / cabarettista / musicista artefice di poesie scucite in ritardo temporale
- Chiara Zilio - espoloratrice di cunicoli/minatrice alla ribalta/mangiatrice di parole crude condite da pepe fonico
- Acchiappashpirt (jonida prifti e s.d.t.) - il duo di poesia sonora italo-albanese in cui il noise e il pidgin si sposano con il culto di figure quali Henry Chopin e Patrizia Vicinelli

- piu' DJ SET di Fabioska : la cantante delle Catering si adoprerà in selezioni ballerecce a tema poetico e fonetico, dai Tom Tom Club a Marinetti. Le sedie nei camini!

giovedì 24 febbraio 2011

Poesia Carnosa: Mini Bfestival di Poesia Sonora 8-11marzo


Mini Bfestival di Poesia Sonora 8-11 marzo


Torna dopo la scorsa stagione POESIA CARNOSA, il festival di poesia sonora che ha come obiettivo quello di scardinare la routine dei reading poetici, riportare il suono alla parola e la parola dove è silenzio. Si alterneranno volti noti e meno noti, tutti accomunati da un desiderio di sperimentazione popolare per tutto quello che riguarda il linguaggio sonoro, dai monosillabi alle prose ...poetiche, dal dadaismo all'illusionismo: l'evento prevede un PRE POESIA CARNOSA al CAFFE' LETTERARIO di via ostiense 95 nel giorno 8 marzo 2011 : ecco i dettagli

- Presentazione libri delle EDIZIONI FANTASMA: paladini di poesie visive e detournamenti cartacei, i fondatori di tale “casa editrice” concepiscono i loro libri come “un’azione creativa circolare che parte da un libro preesistente, coinvolge l’artista (che lo trasforma e lo deposita in un luogo che ritiene idoneo), la persona che lo trova e che, nella migliore delle ipotesi, ne ricercherà l’autore”. Appariranno loro stessi in vesti fumose a declamarne le gesta.

http://edizionifantasma.altervista.org/project/

- a introdurre il progetto, proiezione del video “Një vajzë dhe një…” degli ACCHIAPPASHPIRT

- SARA ADAMO: ballerina verbale multiforme, ginnasta artistica e elemento del corpo di ballo “Arenella Modern Dance”, danzerà su tracce di Henry Chopin : un esperimento ai limiti del possibile.
- LUCA TEDESCO: già ospite come poeta/performer di Poesia Carnosa 1, stavolta, nei panni di ambulante lanternaio, presenta un'icona e oggetto magico della cultura psichedelica nonchè fonte di ispirazione, tra gli altri , di William Burroughs: la Dreamachine.“L'osservazione della Dreamachine provoca in colui che la "guarda" delle visioni colorate e, in alcuni casi, può indurre uno stato simile a quello del sogno”. Da non perdere.
http://www.youtube.com/watch?v=B0rVU-UK1uo&feature=related

- REPARTO CRONICI : un poeta dei fornelli che cucinerà di fronte ai vostri occhi pietanze alfabetiche, sonorizzando e visualizzando l’operazione in diretta con tanto di maschera antigas. L’effetto è devastante, dopo di lui avrete voglia di nutrirvi di libri.

-J'NJAMO : un duo che rileggerà i classici di tutti i tempi ispirandosi alla gutturalità degli australopitechi: antico moderno e contemporaneo da Majakovskij a Borges passando per Zanzotto . Ce n’è per tutti i gusti e per tutti i latrati.
- segue DJ SET di un uomo a sorpresa : selezioni di poesie sonore ballerecce d’atmosfera da Balilla Pratella ai Pooh di Opera Prima.

L'11 marzo, invece, la serata ufficiale a via fanfulla 101 Preparatevi



- Max Ponte - conduttore e ideatore del programma radiofonico ONDIVAGO, sperimentatore vocale a tutto tondo
- Ida Travi - autentica poetessa illbient, dalla voce capace di evocare lande spigolose e permafrost potentissimi

- Nave w Splinter vs Stalin - lo storico cantante dell'ultima incarnazione degli Splinter Vs Stalin, poeta power electronics di nuova generazione accompagnato dagli stessi Splinter ai macchinari analogici

- Isabella Mongelli - poliedrica poetessa / cabarettista / musicista artefice di poesie scucite in ritardo temporale

- Chiara Zilio - espoloratrice di cunicoli/minatrice alla ribalta/mangiatrice di parole crude condite da pepe fonico

- Acchiappashpirt (jonida prifti e s.d.t.) - il duo di poesia sonora italo-albanese in cui il noise e il pidgin si sposano con il culto di figure quali Henry Chopin e Patrizia Vicinelli

- piu' DJ SET di Fabioska : la cantante delle Catering si adoprerà in selezioni ballerecce a tema poetico e fonetico, dai Tom Tom Club a Marinetti. Le sedie nei camini!

lunedì 21 febbraio 2011

Fragili guerriere

Rosaria Lo Russo e Daniela Rossi

Il momento storico presente rende estremamente necessario anche per le donne artiste prendere posizione a favore di una rinascita degli ideali del movimento femminista e delle sue battaglie nella seconda metà del Novecento, battaglie attualmente dimenticate e grottescamente negate dal potere politico e dall’annichilimento delle coscienze nell’Italia contemporanea.

Il nostro manifesto vuole essere una proposta di mobilitazione culturale volta alla presa di coscienza dell’enorme patrimonio poetico femminile dell’Italia contemporanea e alla sua valorizzazione.

Il titolo del nostro manifesto, Fragili Guerriere, è ripreso dal video di Daniela Rossi in ricordo delle due grandi poete scomparse, con un intervento di Rosaria Lo Russo che inaugurava il contenuto critico, etico-politico e poetico del presente manifesto sulla novità della poesia epica scritta da donne. Il video è stato presentato in occasione della bellissima iniziativa di Maria Teresa Carbone e Franca Rovigatti ROMAPOESIA-PO/ETICHE, Roma 2010, Festival interamente dedicato alla poesia delle donne.

Dalla seconda metà del Novecento ha preso corpo in Italia un nuovo filone letterario, la poesia epica scritta da donne, non ancora storicizzato in quanto tale e quindi non ancora sufficientemente conosciuto e valorizzato dal pubblico e dalla critica, né mai prima tentato dalle autrici di poesia italiane dei secoli precedenti, sempre limitate alla poesia lirica occasionale o d’imitazione del canone petrarchesco. Le madri fondatrici del poema epico femminile italiano contemporaneo sono Amelia Rosselli con La libellula, composta fra il ’58 e il ‘62 e Patrizia Vicinelli con I fondamenti dell’essere, scritto fra l’’85 e l’’87. Queste due opere, con la relativa distanza compositiva fra di esse, inaugurano una scrittura poetica di lungo corso, oggi rappresentata - secondo noi - da molta poesia scritta da donne. Sono dunque due opere storicamente cruciali, per aver iniziato una nuova poetica antiliricistica e poematica e di carattere sperimentale, in forte opposizione al canone letterario italiano, ovviamente maschile, e al contempo in lacerante dialogo con esso, e fortemente interrogativo rispetto ad esso, soprattutto in relazione alla riformulazione, sovversiva ed eversiva, dell’imperante Io poetico, onnipresente (ovvero sia lirico che poematico) eroe della nostra tradizione letteraria.

L‘epopea di Rosselli e Vicinelli riformula e rifonda le basi canoniche della lirica e del poema tradizionale. I loro sono poemi di fondazione in cui l’Amore (il fulcro stilnovista della nostra tradizione) fra l’Io e il Tu lirici diventa il mezzo di un percorso iniziatico che ha come fine la costituzione di un nuovo Sé poetante, una nuova identità autoriale, diversa da quella canonica in quanto declinata al femminile. Si tratta propriamente di guadagnarsi sul campo l’autorizzazione a scrivere, tramite una riformulazione identitaria esperita nella sperimentazione delle forme pronominali, verbali, sintattiche, tematiche: autorizzazione, nel doppio senso di ‘permesso di scrivere’ – non dimentichiamolo, sostanzialmente negato fino all’Ottocento alle donne – e ‘diventare autore’, assumere cioè una propria identità stilistica, rifondare un genere, il genere epico. Le nostre due poetesse hanno sfidato l’autorialità maschile entrando nel canone attraverso la porta privilegiata, quella aulica e mitica del poema epico; sono entrate nell’agone letterario liberandosi dei limiti qualitativi e quantitativi imposti dalla lirica amorosa, l’unica concessa nei secoli alle poetesse, imbrigliata in griglie metriche e tematiche soffocanti e ripetitive.

La domanda bruciante, nel loro viaggio iniziatico, è questa : chi sono Io? Chi è che dice, qui e ora, nel poema delle donne, Io? Il mito della ricerca del Santo Graal, parodiato ne I fondamenti dell’essere (titolo, in tal senso, eloquentissimo), è la ricerca di un Sé poetante androgino, in cui rimane ancora irrisolto il conflitto fra l’eroe del passato e un’ipotetica eroina del futuro, che pure, paradossalmente, è già in azione per il fatto stesso della poematicità nella poesia di Vicinelli. Ne La libellula, il combattimento caotico fra l’Io e il Tu, che percorre tutto il poema come un’interrogazione ossessivamente incessante – una questione di vita o di morte – si risolve nel finale del poema in un reperimento identitario coraggiosamente partenogenetico, quello di una Figlia dei Padri che, assumendosi la responsabilità dell’autorizzazione, si autorigeneri come Figlia del Sé: “ben fortificata alla pioggia, ben sommessa/ al dolore, ben recapitata fra i tanti filtri/ delle esperienze – sapere che la luce è tua madre, / e il sole è quasi tuo padre, e le membra tue/ tuoi figli”. Automusività, partenogenesi del Sé, un Io che è madre e padre a se stesso, oppure un Io androgino, un Io Donna che è un cavaliere antico, “imberbe” (Rosselli) e atavicamente sconfitto (Vicinelli). I poemi di Rosselli e Vicinelli ci interrogano sulla coraggiosa fragilità del Sé femminile, ancestralmente relegato al ruolo sottomesso di un Tu lirico-poematico, di un oggetto lirico, piuttosto che di un Io, di un soggetto lirico-poematico.

Ma qual è oggi lo stato dell’arte? Sicuramente le voci che sfidano la tradizione dialogando con essa sono molte, e forse la sconfitta non è più il necessario epilogo della fragilità dei frammenti del poema contemporaneo. Com’è oggi il Sé poetante delle donne? In che modo si può ancora parlare – sapendo però che se ne deve parlare perché l’argomento è ancora ampiamente tabuizzato – di una differenza di genere quanto all’identità poetante? Se Rosselli sfidava, tramite la sperimentazione formale, la poesia di Dante, di Campana, di Montale, e la Vicinelli quella di Eliot, mutuando i modelli alti dei Padri antichi e contemporanei, tenendo la misura, andando al passo epico con i Santi Padri, se Elsa Morante con Il mondo salvato dai ragazzini non temeva di protestare ad alta voce, con toni da proclama, con toni assolutamente antilirici, successivamente Patrizia Valduga e Rosaria Lo Russo si sono affermate parodiando Dante (con i poemetti epici La tentazione della prima e Comèdia della seconda), Vivian Lamarque con il fitto citazionismo aulico-lirico e fabulistico del poemetto Questa quieta polvere, tutta la produzione poematica di Iolanda Insana è in diretto rapporto con la ricerca rosselliana, per giungere al caso di Sara Ventroni con la ricerca poematica molto innovativa di Nel gazometro. Ma sono solo pochi esempi ad hoc, perché non è questo il luogo per dare definizioni sommarie di autrici che pure sono in stretta relazione con la sfida letteraria che vogliamo delineare: che dire della produzione di Antonella Anedda, Maria Grazia Calandrone, Ida Travi, Laura Pugno, Mariangela Gualtieri, Mariella Bettarini, Loredana Magazzeni, Florinda Fusco, Biancamaria Frabotta, Enrica Salvaneschi, Anna Lamberti Bocconi, Mariapia Quintavalla, Paola Turroni, Geraldina Colotti, Antonella Bukovaz, Jonida Prifti, Gilda Policastro (ciascuna, ovviamente, con le sue inconfondibili peculiarità, anche derivanti dal divario generazionale) e molte altre, nonché di moltissime autrici esordienti, come Maria Valente o Renata Morresi? Rivolgiamo a tutte queste autrici una domanda: vi sentite rappresentate da questo manifesto? Come affrontate po-eticamente il vostro operato artistico, che peso date ad esso nella vostra vita sociale e civile?

Nella ricerca poematica di cui stiamo parlando l’Io personale e occasionale, l’Io autobiografico dominante nella produzione femminile fino alla prima metà del Novecento, quello che ha reso deteriore o secondaria la poesia scritta da donne e ridicolmente lezioso il termine ‘poetessa’ – tanto che tutte le autrici cercano di schivarlo, chi facendo proprio il veterofemminista ‘poeta’ declinandolo latinamente al femminile, chi omettendo del tutto l’autodefinizione – quindi la stessa autorizzazione…? Potenza della terminologia! – è l’oggetto epistemologico che oggi vuole essere reinventato. Coniando per comodità il termine ‘poetrice’, poeta donna che è anche attrice dei suoi versi, immettiamo nel presente discorso la seconda questione centrale. Ognuna delle autrici citate come pioniere, alla ricerca del Sé autoriale agente e dell’abolizione della soggezione del Tu, ha risposto creando un attante epico: un Sé transpersonale portatore del desiderio di una comunità, di un’autocoscienza femminile sia poetica che etica, volta ad espandere ed accrescere la consapevolezza del proprio ruolo letterario, tramite la ricerca stilistica e contenutistica. Parte ineludibile e altrettanto fondante di questa ricerca è l’importanza sostanziale che tutte le ‘poetrici’ citate hanno dato e danno – consustanzialmente alla scelta epica – all’oralità. Quella di Rosselli, Vicinelli, Lo Russo, Valduga, Insana, (e Ventroni, Gualtieri), è inequivocabilmente poesia scritta anche per essere letta ad alta voce ad un pubblico, ovvero per essere appunto portatrice di una coscienza collettiva; poesia performativa nel senso più ampio del termine: canto di una collettività (come nuovo soggetto femminile) rivolto alla collettività (la società).

Noi vogliamo che le autrici di poesia lavorino nella consapevolezza della loro conquistata autorializzazione e che, consapevoli di un proprio Sé autoriale autonomato dalla tradizione anche perché in relazione ad essa, abbiano la forza e il coraggio di perseguire progetti poetici di ampio respiro e innovativi. Noi riteniamo che il modello letterario inaugurato dalla destabilizzazione e riformulazione letteraria di Rosselli e Vicinelli possano dare alla poesia femminile di oggi un senso etico oltre che estetico, una ragione profondamente e non occasionalmente civile del proprio operare poetico, volto alla trasformazione della società – dell’immagine della donna nella società attuale, disastrosamente regredita rispetto alle conquiste del femminismo storico – basato sulla consapevolezza della forza dirompente e nuova di un Sé, liberato dall’imperio dei modelli maschili del femminile, e che parli ad alta voce: che canti la propria libertà di pensare e di creare ad un pubblico più ampio possibile. Noi vogliamo che le giovani autrici, ma anche le autrici già affermate, si sentano autorizzate e incoraggiate a perseguire progetti poetici ampi e organici, con il coraggio e la generosità di dare un senso e una partecipazione collettiva al loro operato individuale.

Questo manifesto, nella convinzione dell’importanza sociopolitica oltre che artistica del filone po-epico femminile, è volto alla sua valorizzazione tramite una serie di iniziative quali l’organizzazione di eventi: reading-performance multimediali di poesia, interventi didattici nelle scuole secondarie e nelle università, dibattiti e seminari sugli argomenti esposti, ma anche raccolta e selezione di testi inediti di nuove autrici da presentare al pubblico nei festival di poesia. Perché nella confusione dell’iperproduzione poetica la nostra scelta sia chiaramente distinta e storicamente finalizzata.


Disse che anche la poesia andava detta
in un altro modo, perché servisse ad altre schiere,

e perché diventasse movimento attivo

Da I fondamenti dell’essere di Patrizia Vicinelli

domenica 13 febbraio 2011

Perché ho firmato l'appello

Ida Travi

Ho fatto una scelta personale, meditata un bel po’. Poi ho firmato: ho inteso questa firma come un appello a tutte le donne, a tutte le donne indistintamente, un appello in nome della soggettività femminile negata. Facciamoci caso: tutto questo marasma si basa su una costante negazione, si basa sul NON ! non si offende nessuno, non si invita nessuno , nessuno fa sesso, nessuno è minorenne, nessuno ha fatto questo, nessuno ha detto quello…chi è questo generale NESSUNO che tutte e tutto ingloba? questo soggetto negato chi è, cos'è?...più SOGGETTO NEGATO di così!…E’ contro la mentalità dove impera assoluto questo niente e che ho firmato. Ho firmato contro questo NON strapotente, annientante, compulsivo, contro questo NIENTE e NESSUNO che nega alla radice il soggetto femminile nella sua libertà.

Questo NON declinato in varie forme è il problema soggettivo e politico allargato a tutti gli schieramenti. … è un NON che definisce chiaramente anche al suo opposto il vuoto più totale.

Non ho firmato dunque CONTRO UN uomo o UNO schieramento politico, tantomeno ho firmato contro le ragazze chiamate in questione, ci mancherebbe…Non c’è un di qua e un di là…quali sarebbero, dove sarebbero poi le brave ragazze, dove sarebbero le cattive? Siamo ancora lì? Credo che anche una sola firma, una sola presenza, possa riaprire la questione della soggettività femminile rendendola visibile su un altro piano… Lo sappiamo bene che non basterà, che non finisce qui… tanta strada è stata fatta, ma tanta altra strada resta ancora da fare… Lo sappiamo che è rischioso, ma un po’ di rischio, dopo tanto schifo, si può anche consapevolmente correre…Se stiamo ad aspettare che si risveglino gli uomini svegli, che dire? Io almeno, data l’età, non ho alcuna speranza di vedere una luce.