sabato 9 ottobre 2010

Evviva la limpidezza!

Sulla pagina Facebook di romapoesia/poEtiche ci è arrivato questo messaggio da Annamaria Ferramosca:
EVVIVA LA LIMPIDEZZA!
a Maria Teresa Carbone e Franca Rovigatti: sarebbe corretto, nell'ambito del vostro lavoro sicuramente durissimo, dichiarare nel programma, o in apertura delle giornate, benchè tardivamente, i criteri di inclusione delle poetesse invitate a ROMAPoesia: notorietà, curricula, qualità di scrittura ric...onosciuta? come e da chi? o semplice "gusto personale" ? sono moltissime le escluse ingiustificate, anche romane! perchè non pubblicizzare l'evento in fase di organizzazione invitando tutte le autrici interessate a partecipare alla "selezione" su criteri dichiarati?
Questo è quello che rispondiamo a Annamaria e alle molte che ci hanno posto la stessa domanda:
Lanciandoci in questa splendida avventura che è poEtiche, sapevamo fin
dall'inizio che il più grosso nodo sarebbe stato quello delle
esclusioni che avremmo dovuto operare: anche scegliendo criteri
rigidissimi, e non lo abbiamo fatto, ci saremmo infatti trovate
costrette, per i limiti stessi del budget, a lasciare fuori qualcuna
che avremmo voluto invitare, che ci sarebbe sembrata "giusta" per il
festival. Ne eravamo così consapevoli che abbiamo perfino pensato di
mandare in anticipo una lettera alle "escluse", spiegando loro la
situazione e in qualche modo invitandole alla clemenza e a una
partecipazione in differita. Non l'abbiamo scritta, questa lettera,
perché avrebbe comportato ulteriori esclusioni, ma più ancora perché
ci è parso evidente che comunque, qualsiasi cosa avessimo detto e
fatto, non ci sarebbe stato possibile evitare questo scoglio. E
dunque, siamo andate avanti, leggendo e discutendo e alla fine
cercando di inserire in questa prima edizione di poEtiche (perché
altre ce ne saranno) una scelta il più possibile ampia, che mettesse a
confronto generazioni, provenienze, scritture diverse. Pochissime,
quattro in tutto, ci hanno detto di no per motivi diversi, ma speriamo
di averle con noi l'anno prossimo e, prima ancora, nel ciclo di
incontri presso le biblioteche romane che seguirà il festival. Così
come speriamo di avere con noi le "altre", che sono (lo sappiamo bene)
tante, tantissime - a dimostrazione di quanto sia vitale oggi la
scrittura delle donne in Italia, e quindi di quanto siano giuste le
premesse di questa nostra rassegna.

3 commenti:

  1. Prendiamo atto dei criteri, che forse dovrebbero essere condivisi da tutto ill mondo poetico femminile ( bastava poco, forse un minireferendum on line).
    Dunque il solo criterio adottato:" scelta il più possibile ampia, che mettesse a confronto generazioni, provenienze, scritture diverse". Considerando i nomi di incluse e di tante escluse più o meno eccellenti, comprese autrici di libri ampiamente recensiti,tradotti e noti anche all'estero, non sembrerebbe essere stato un criterio efficace rispetto all'obiettivo preposto. Certamente si potrà fare di meglio in futuro, in limpidezza e volontà, e di sicuro è grande la difficoltà di mappare l'esistente, ma intanto sull'evento resta un'ombra, un vulnus forse non riparabile con l'invito-secondo livello in biblioteca. Peccato.
    Annamaria Ferramosca(e forse le molte che hanno fatto la stessa domanda)

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  2. Tutto quanto fa Poesia.
    O forse no?
    il programma anzi è smisuratamente aperto e ricco;
    la questione è, forse:
    quali sono i limiti da imporsi?
    qual è il minimo artistico garantito della Poesia?
    in un Paese in cui tutti/tutte poetano e praticamente Nessuno/a verifica se ciò che si poeta, davvero possieda quel minimo che possa farlo intendere come oggetto artistico.
    o in ogni caso come Oggetto; voce non vagito.
    la questione è aperta. e noi tutte (e anche tutti, perché no) dalla Signora Poesia PRETENDIAMO urto e magari urticazione, piuttosto che la condiscendenza dello sbadiglio.
    attraverso Lei, PRETENDIAMO di farci, tutte, Corpi Estranei.
    e abbandonando questo "Io" (è il caso di dirlo) "del cazzo".
    non è erezione: la poesia è solo liquido; è donna, e domina senza dover nominare.

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  3. SDA = Scomposti Deliri Anonimi

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